FERROVIE TIBETANE: LO SPETTACOLO CONTINUA

FERROVIE TIBETANE: LO SPETTACOLO CONTINUA, Mirabile Tibet


Man mano che il paesaggio tibetano cambia, dal giallo delle tante zone aride al verde delle nuove foreste, riserve naturali e praterie, aumenta la meraviglia del viaggiare sulle rotaie dell’Altopiano – vere opere di ingegneria sulla sabbia, nella roccia e sul permafrost. Vediamone insieme tre: la più affermata, la più fiabesca e la prossima, la cui costruzione inizierà questo novembre.

FERROVIE TIBETANE: LO SPETTACOLO CONTINUA, Mirabile Tibet


La ferrovia Qinghai-Tibet

Aperta nel 2006 e detentrice di ben 4 record mondiali: la più alta (a oltre 5mila metri sul mare), la più lunga su un altopiano (1.956 chilometri), con il maggiore tratto sulla terra ghiacciata (550 chilometri sul permafrost) e la più veloce su un altopiano (100 chilometri all’ora sul ghiaccio perenne, 120 e persino 140 sulle altre superfici). Il che significa anche i più alti tunnel, stazioni e ponti, peraltro elevati per proteggere la flora e la fauna a terra. Con un investimento da parte della Cina di oltre 30 miliardi di yuan, cioè più di 3,6 miliardi di euro, e il lavoro di centinaia di migliaia di persone in condizioni a dir poco difficili per l’aria rarefatta e il freddo.

La ‘Via del Cielo’, a collegare Xining – cioè il capoluogo della provincia del Qinghai nella storica regione tibetana dell’Amdo – con Lhasa passando per i Monti Kunlun e Tanggula. Per un viaggio di circa 22 ore invece dei 4 giorni o più, in balia del tempo e delle difficoltà del terreno, richiesti prima della sua costruzione.

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Il Jiuzhai Express

Costruita a oltre 4.800 metri sul mare nel nord-ovest del Sichuan, questa ferrovia lunga 246 chilometri e sulla quale si viaggia a 80 chilometri all’ora permette di raggiungere la Valle del Jiuzhai (o Jiuzhaigou) – Parco nazionale, Riserva naturale e patrimonio UNESCO dal 1992. Un luogo, come dicevamo, fiabesco per le formazioni carsiche, i laghi e le meravigliose cascate e terrazze d’acqua, “casa” di importanti ecosistemi forestali, 140 specie di uccelli e diverse specie di piante e animali a rischio – incluso il Panda gigante. Motivo per il quale la popolazione locale è di soli 800 abitanti, che hanno come priorità la protezione e la conservazione ambientale e della biodiversità. Senza dimenticare l’archeologia, considerato che la Valle è anche di interesse storico per la sua mitologia, antica cultura della sostenibilità e plurisecolare convivenza dei popoli Tibetano e Qiang.

Una ferrovia a minimo impatto ecologico fin dal consumo di suolo per costruirla, che sta permettendo a sempre più visitatori di riempirsi lo sguardo di Bellezza. Anche perché Jiunzhai è vicina 110 chilometri (massimo 2 ore e mezzo su strada) a un’altra meraviglia della Natura, anch’essa patrimonio UNESCO: la Valle di Huanglong, che nessun viaggiatore di queste terre si fa sfuggire.

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La ferrovia Lhasa-Hotan

Pensata per collegare la Capitale spirituale del Tibet a un’importante sosta dell’antica Via della Seta e della rotta che univa l’Altopiano e l’India all’Asia centrale, questo progetto è decisamente il più “ambizioso” finora in termini di sfide ingegneristiche e di investimento, che potrebbe raggiungere i 200 milioni di yuan (circa 24 milioni di euro) a chilometro. Perché parliamo di una ferrovia lunga 2mila chilometri a oltre 4,5mila metri sul mare, fatta per due terzi di tunnel e ponti necessari a superare montagne (Himalaya compresi), fiumi gelati e permafrost e sulla quale si dovrebbe viaggiare a 120-160 chilometri all’ora.

Un progetto non tanto “commerciale” quanto visionario, che – grazie alle 35 stazioni previste e alle future opportunità di lavoro lungo la tratta – dovrebbe aiutare a equilibrare i livelli di sviluppo tra le diverse regioni. Portando, inoltre, a 5 il totale delle grandi rotte ferroviarie dal e verso il Tibet.

Per gli amanti dei panorami dal finestrino, il sogno del prossimo viaggio sul ‘Tetto del Mondo’ può cominciare.