NUOVI REPERTI SCOPERTI NEL TIBET

  • by Redazione I
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  • 02 Dic 2025
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NUOVI REPERTI SCOPERTI NEL TIBET, Mirabile Tibet


Per la precisione, 3.346, che portano il totale dei reperti culturali della regione a oltre 7,7mila. Parliamo di tombe antiche, architetture, reperti legati alla difesa del territorio e dei confini, templi nella roccia, sculture in pietra e pitture – comprese quelle rupestri nella Contea di Sagya, a più di 5mila metri di altitudine, cioè la scoperta più alta di tutto il Paese.

I nuovi reperti si aggiungono all’enorme patrimonio storico venuto alla luce nell’ultimo anno e che sta riscrivendo la Storia dell’Altopiano. Un po’ per la lunga esclusione del Qinghai-Tibet dall’archeologia delle migrazioni, e ora vediamo perché, e un po’ per le ridatazioni delle conoscenze finora.

NUOVI REPERTI SCOPERTI NEL TIBET, Mirabile Tibet


Infatti, e per molto tempo, l’altopiano Qinghai-Tibet – conosciuto come ‘il Tetto del Mondo’ – è rimasto fuori dalle ricerche sull’antica Via della Seta (ricordiamo, nata nel II secolo A.E.V.) perché considerato troppo pericoloso per il passaggio via terra. Che invece avveniva e con regolarità, nonostante le altitudini o le difficoltà ambientali e climatiche. Grazie dunque alle scoperte degli ultimi anni, i pochissimi riferimenti storici disponibili in Tibetano e Cinese sono stati “completati” e con almeno due importanti rivelazioni: da una parte, l’estrema vitalità delle comunicazioni e degli scambi lungo le tratte principali della Silk Road e la rete di percorsi stabili tra l’altopiano e l’Asia centrale, meridionale e orientale; dall’altra, la presenza umana nel Qinghai-Tibet non 4mila bensì 40mila anni fa.

NUOVI REPERTI SCOPERTI NEL TIBET, Mirabile Tibet


Con la sua mirabile produzione artistica nei secoli e nei millenni. Come le sculture in bronzo dipinto ritrovate nel Sichuan, sotto le rovine di Sanxingdui, che hanno spostato indietro le lancette di questa tecnica di quasi mille anni. Fino al Regno di Shu, risalente a 4.500-3mila anni fa. Quando la popolazione locale trasformava le leghe di rame e stagno – poi dipinte – in alberi sacri giganti, maschere enormi, creature mitologiche, teste di drago e divinità imponenti.

NUOVI REPERTI SCOPERTI NEL TIBET, Mirabile Tibet


Oggi, dopo migliaia di anni sotto terra, le sculture hanno una tonalità verdastra che richiede di immaginare l’originale e abbagliante splendore. In quanto ai colori, gli archeologici hanno rivelato una combinazione di nero e rosso: il primo, per le sopracciglia, occhi e capelli delle figure e delle maschere così come per modelli e simboli speciali; il secondo, sui petali degli alberi sacri, nelle intricate scanalature dei vasi e nell’abbigliamento delle figure. Tecnica, dimensioni e stile figurativo che rendono quella di Sanxingdui una delle più significative scoperte archeologiche al mondo.

Insomma: tra le micro-lame di 10mila anni fa, il dinosauro più piccolo al mondo, il popolo di Mabu Tsho, l’iscrizione nella roccia trovata a Golog e gli oltre 3mila reperti appena portati alla luce, una Storia – quella del Qighai-Tibet – tutta ancora da scoprire e riscrivere.