NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN

  • by Redazione I
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  • 30 Dic 2025
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NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN, Mirabile Tibet


Nelle stesse settimane nelle quali molte culture celebravano già la Luce sotto altri nomi o si preparavano a farlo, nella Contea tibetana di Pulan (Prefettura di Ngari) veniva festeggiato il Nuovo Anno, profondamente legato ai cicli della terra: il ‘Capodanno degli agricoltori’ in un luogo molto alto, a circa 3.9mila metri di altitudine e ora tutto innevato, ma che – per la sua posizione nella valle del fiume omonimo – gode di un clima più mite e, dunque, “rinasce” prima.

NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN, Mirabile Tibet


Una tradizione, questa, che risale a 1.500 anni fa e che da allora custodisce due meraviglie della Cultura locale, entrambe legate alla bellezza del Pavone: un costume rituale femminile e una danza trasmessa per generazioni.

NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN, Mirabile Tibet


Il primo prevede un copricapo unico al mondo e diversi ornamenti, tra i quali il più prezioso è gawu – cioè, una scatola porta-amuleto e intarsiata di gemme, tramandata da madre in figlia. Dagli orecchini alle cinture passando per le collane, ogni geometria e colore ha un significato simbolico preciso che documenta la Storia della Contea e la sua evoluzione (scambi culturali compresi) nel tempo. Ragione per la quale questi indumenti sono noti anche come “il grande racconto indossato”.

NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN, Mirabile Tibet


Per il secondo, ‘la Danza del Pavone bevente’, gli artisti si vestono di costumi ispirati alle piume dell’uccello rappresentante l’abbondanza, la resurrezione e l’immortalità dell’anima e tengono in mano una coppa di vino. Eseguendo dei movimenti lenti ed eleganti che evocano l’agilità e nobiltà del pavone ed esprimendo, così, la loro profonda riverenza per la Natura e la Bellezza.

NEL TIBET, IL CAPODANNO COMINCIA A PULAN, Mirabile Tibet


Il tutto, preparato da una profonda rigenerazione nelle settimane precedenti. Nelle quali, finito il raccolto autunnale, i vicini si aiutano a vicenda nell’imbiancare i muri dei loro cortili e dare alle case un aspetto rinnovato mentre le famiglie preparano la farina d’orzo tostato dell’Altopiano. Anche per i dolci tradizionali di Capodanno quando, vestiti con abiti nuovi, i bambini della Contea vanno di porta in porta in piccoli gruppi a chiedere “dolcetto o soldino fortunato”. A fine giornata, i residenti di tutte le età si radunano nella piazzetta centrale, dove – se capita, anche assieme ai visitatori – formano un cerchio e ballano la Danza Guozhuang.

Tradizioni e calore, dunque. Con la stessa gioia di chi, in altre parti del mondo, festeggia la promessa del futuro raccolto, la rinascita del Sole o – comunque la si chiami – la speranza che riparte. In attesa del Capodanno tibetano (Losar), che cadrà il prossimo 18 febbraio, un Nuovo Anno di Luce dunque agli abitanti di Pulan. Sotto il segno della Bellezza e della prosperità.