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IL BARDO THODOL: IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI, Mirabile Tibet

IL BARDO THODOL: IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI

  • by Innocenzo Quinto
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  • 11 Set 2017
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Quando il viaggio della mia vita è giunto alla fine

e, poiché i parenti non possono seguirmi da questo mondo,

solo vago nello stato di bardo,

possano i buddha pacifici e infuriati intervenire con il potere della loro compassione e disperdere le fitte tenebre dell’ignoranza.

Quando, separato dagli amici che amo, solo vado vagando

e le forme vacue delle mie proiezioni appaiono,

possano i buddha intervenire con la forza della loro compassione

affinché i terrori del bardo non emergano.

Quando le cinque luminose luci della saggezza splendono,

possa io, senza paura, riconoscere me stesso;

quando le forme pacifiche e infuriate appaiono,

senza paura, con fiducia, possa io riconoscere il bardo.

 

Ai fini della nostra ricerca, che consiste nello scoprire, indagare, presentare e approfondire alcuni elementi della cultura e della tradizione proprie della Regione Autonoma Cinese del Tibet, un primo momento deve essere senz’altro dedicato ai temi riguardanti il suo immenso – e certamente complesso se non controverso – patrimonio culturale religioso.

 

In relazione a ciò, ed al fine di comprendere più approfonditamente la visione misticoreligiosa del buddhismo tibetano, una lettura imprescindibile è costituita dal cosiddetto Bardo Thodol, testo maggiormente conosciuto in Occidente con i titoli di Libro tibetano dei morti o anche di Libro tibetano del vivere e del morire.

IL BARDO THODOL: IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI, Mirabile Tibet

Va anzitutto ricordato che il Bardo Thodol fu composto dal grande maestro Padma Sambhava (o Padmasambhava), in un’epoca databile tra l’VIII e il IX secolo, e destinato essenzialmente ai buddhisti indiani e tibetani. Fu da questi nascosto per un’era imprecisata a venire, e ritrovato solamente nel XIV secolo da Karma Lingpa.

 

Il Bardo Thodol fa parte di una serie di istruzioni riferentisi ai sei metodi canonici di liberazione: liberazione attraverso l’udire, liberazione attraverso l’indossare, liberazione attraverso il vedere, liberazione attraverso il ricordare, liberazione attraverso il gustare e liberazione attraverso il toccare.

 

Liberazione, in questo caso, significa che chiunque venga in contatto con questo insegnamento, per il potere di trasmissione contenuto in questi tesori, sperimenta un improvviso lampo di illuminazione.

IL BARDO THODOL: IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI, Mirabile Tibet

Tali preghiere-istruzioni furono composte da Padma Sambhava e trascritte probabilmente da sua moglie, Yeshe Tsogyal, assieme al sādhana dei due mandala delle quarantadue divinità pacifiche e delle cinquantotto infuriate. Questo maestro buddhista, in Tibet è noto come il Prezioso Maestro o Guru Rinpoche, ed è venerato dalla scuola Nyingmapa come secondo Buddha.

 

Viene considerato il primo e più importante diffusore del buddhismo in Tibet, particolarmente del Vajrayana e il fondatore del buddhismo tibetano. Il suo culto è diffuso anche in Bhutan e nel Sikkim del’India. Padma Sambhava seppellì questi testi sui monti Gampo, nel Tibet centrale, dove, più tardi, il grande maestro Gampopa fondò il suo monastero.

 

Oltre a questo, molti altri testi e oggetti sacri furono seppelliti ovunque in vari luoghi del Tibet, e sono solitamente noti come terma, ovvero tesori nascosti. Padma Sambhava, l’autore, trasmise il potere di scoprire i terma ai suoi venticinque discepoli principali. Successivamente i testi del Bardo furono scoperti da Karma Lingpa, incarnazione di uno di essi.

 

Karma Lingpa apparteneva alla tradizione Nyingma, ma i suoi discepoli erano tutti di tradizione kagyü. Trasmise i sei insegnamenti sulla liberazione per primo a Dödül-Dorje, tredicesimo Karmapa, che, a sua volta, li trasmise a Gyunne-Tenphel, ottavo Trungpa. La trasmissione di questi straordinari insegnamenti fu così tenuta viva nei monasteri di Surmang, della linea di discendenza dei Trungpa, per poi diffondersi anche nella scuola Nyingma.

Secondo la tradizione tibetana, chi riceve questi insegnamenti pratica il sādhana e studia i testi per assimilare completamente i due mandala che entrano a far parte della sua esperienza di vita.

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