TERREMOTO NEL TIBET: NUOVE CASE, NUOVA VITA

TERREMOTO NEL TIBET: NUOVE CASE, NUOVA VITA, Mirabile Tibet


E anche un nuovo Turismo dell’Everest tibetano, grazie a un ulteriore centro di assistenza dei visitatori

Nella Contea epicentro del terremoto di gennaio, che ha provocato oltre 120 vittime e distrutto migliaia di dimore, i primi sfollati – più di 12mila, per circa 2.580 famiglie – sono entrati nelle loro nuove case. Secondo i piani di ricostruzione post-sisma e in vista della stagione fredda, tutti gli altri (oltre 8mila) residenti della zona terremotata potranno inaugurare la loro “nuova vita” entro la fine di ottobre.

TERREMOTO NEL TIBET: NUOVE CASE, NUOVA VITA, Mirabile Tibet


Costruite dall’impresa Shanghai Construction Group nello stesso stile architettonico e sui siti originali, eccezion fatta per quelle situate lungo la fascia sismica o in aree vulnerabili a frane o inondazioni, le nuove case di Tingri (o Dingri) sono state progettate per resistere a terremoti di intensità maggiore a quello di inizio anno.

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Le dimensioni – dai 35 ai 260 metri quadri – variano in base a quelle delle famiglie e prevedono, oltre alla connessione Internet, energia solare per l’elettricità e il riscaldamento. In quanto ai nuovi mobili e agli elettrodomestici, l’amministrazione locale ha deciso di coprire un quarto del loro costo.

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Nel frattempo, all’ingresso Nord dell’area panoramica dell’Everest (Qomolangma), è stato inaugurato un nuovo centro di assistenza – con una biglietteria aperta 24 ore su 24, forniture di ossigeno e strutture di soccorso. Parliamo di un luogo che nel 2024 ha accolto più di 547.600 turisti tra locali e internazionali, per via dell’incredibile paesaggio che si può ammirare da qui. Salendo i famosi 108 tornanti del Passo Gawula per raggiungere una piattaforma a 5.210 metri che offre una vista mozzafiato su 5 montagne alte più di 8mila: il Qomolangma e i suoi vicini “giganti” himalayani del Lhotse (il quarto più alto al mondo), del Makalu (il quinto), del Cho Oyu (il sesto) e del Shishapangma (il quattordicesimo).

Prima o dopo la visita panoramica, e grazie ai migliori collegamenti stradali e autostradali della Contea, gli ospiti possono seguire un intero percorso ad anello lungo le città e i villaggi della zona. Magari, fermandosi per qualche giorno a Tashizom – “la Porta dell’Everest” – che oggi conta 6.300 posti-letto e un vero ecosistema dell’accoglienza, a dare lavoro a più di 500 residenti. Mentre il campo-base dell’Everest tibetano, normalmente amministrato da 6 villaggi, impiega 52 dipendenti (all’80% residenti), compresi 12 studenti universitari.

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Un’esperienza da fare, e non solo per il paesaggio montano. Perché la Contea di Dingri significa anche un artigianato in argento unico sull’Altopiano, diverse erbe officinali della Medicina tradizionale tibetana, una vita selvatica incredibile – dai Leopardi della neve ai Panda rossi e i Cervi muschiati dell’Himalaya – e una serie di ritiri eremitici e templi sacri, ognuno portatore di secoli di Storia e spiritualità buddhista. Compreso il Monastero di Rongbuk, il più alto al mondo: “il balcone dell’Everest”, nel quale è possibile alloggiare per qualche notte e dal quale ancora oggi usano partire i pellegrinaggi spirituali e le spedizioni al campo-base.