COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA

COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA, Mirabile Tibet


Tra le Grotte di Piyang, il sito paleolitico di Piluo e quello neolitico del lago Mabu Tsho, aumentano le destinazioni archeologiche dell’Altopiano

Nascoste tra le colline in arenaria nel più remoto Ovest del Tibet, le caverne a forma di nido d’ape (più conosciute come “le Grotte di Piyang”) custodiscono una delle maggiori collezioni di murales buddhisti.

COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA, Mirabile Tibet


Con colori ancora vividi grazie ai pigmenti minerali naturali e che – assieme a quelle nelle vicine e coeve Grotte di Donggar, risalenti a 1000 anni fa – stanno fornendo agli storici l’anello finora mancante nel racconto della dinastia Guge e della diffusione del Buddhismo nel Tibet. Un incredibile patrimonio di oltre 1.100 grotte, solitamente raggiunto da pochi visitatori e che, negli ultimi 20 anni, è stato ispezionato, protetto e curato ogni giorno da un signore ormai 77enne e in pensione.

COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA, Mirabile Tibet


Nel Sichuan, invece, si lavora intensamente alla costruzione di uno spazio adatto al restauro, alle mostre e alle visite del sito di Piluo. Scoperto nel 2020 e che, visti i 3.750 metri, ha portato alla luce i più alti utensili acheuleani, abilmente realizzati da una cultura tecnologicamente sofisticata del Paleolitico inferiore. Un sito archeologico che ha “corretto” la linea del tempo degli insediamenti umani sull’altopiano Qinghai-Tibet, portandola a 200mila anni fa. Da qui l’idea di renderlo, allo stesso tempo, una destinazione non solo archeologica all’altezza di una candidatura al patrimonio UNESCO ma anche conservativa e – complice la presenza nelle vicinanze del più alto aeroporto civile al mondo, Daocheng Yading – turistica.

COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA, Mirabile Tibet


Infine, il sito di Mabu Tsho, vicino alla frontiera con l’India e il Bhutan. Risalente a ben 4.800-4.000 anni fa e di oltre 224mila metri quadri, 1.650 dei quali già scavati. Il più precoce oltre che “longevo” del Neolitico scoperto finora e anche il più ricco di informazioni sulle tecniche di adattamento a oltre 4mila metri di altitudine, sulle migrazioni e interazioni etniche e sulle prime stratificazioni della società. Queste ultime, visibili nella diversità delle tombe (da quelle con bare di pietra a quelle a fossa verticale e le vere e proprie camere funerarie) e delle usanze – come le 4 tipologie di sepoltura, le prime catene in bronzo, le prime grandi strutture in pietra e le fosse sacrificali. Una vera antropologia di una diversa Cultura, comprese le fosse di cenere e i “fornelli” da cucina, ai tempi nei quali il lago permetteva di vivere del pescato e della piccola caccia nel ricco verde dei dintorni.

COSA VEDERE NEL TIBET: LA LISTA SI ALLUNGA, Mirabile Tibet


Come dicevamo l’anno scorso, la scoperta continua. Grazie a piccoli “dream team” – anche al femminile – di giovani appassionati, grazie a storici tibetani e cinesi e grazie, soprattutto, al desiderio di Conoscenza e di Bellezza che si respira sull’Altopiano. In grado di riservare ancora delle sorprese.