TERREMOTO NEL TIBET: RICOSTRUZIONE COMPLETATA

  • by Redazione I
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  • 04 Nov 2025
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TERREMOTO NEL TIBET: RICOSTRUZIONE COMPLETATA, Mirabile Tibet


Finita anche l’installazione del riscaldamento green oltre i 5mila metri

A soli 10 mesi dal terremoto che questo gennaio aveva colpito la Contea di Tingri (o Dingri) nella Prefettura di Shigatse, 32.500 case tra le 22mila completamente ricostruite e le restanti 10.500 ristrutturate – peraltro, sismicamente solide ed energeticamente sostenibili – sono state consegnate alla popolazione. Un’opera che ha riguardato più di 480 villaggi e che, già ad agosto, aveva permesso a 12mila persone di lasciare le “dimore mobili” temporanee messe su a tempo di record appena rimosse le macerie.

TERREMOTO NEL TIBET: RICOSTRUZIONE COMPLETATA, Mirabile Tibet


Con una progettazione cominciata a soli 3 giorni dal sisma e un lavoro iniziato nei primissimi giorni di marzo, questa ricostruzione a un’altitudine media di 4mila metri ha vinto sul freddo, il poco ossigeno e persino la geologia in una zona che – ricordiamolo – si trova sul “confine” tra due placche tettoniche (eurasiatica e indiana). Una vittoria di squadra su una superficie di oltre 4 milioni di metri quadri, alla quale hanno contribuito più di 130 imprese, 61mila operai, 2.600 dirigenti di cantiere, più di 6mila statali e circa altrettanti macchinari.

In parallelo, l’Altopiano tibetano ha raggiunto anche la copertura completa – su oltre 6 milioni di metri quadri – del riscaldamento green per i contadini e i pastori delle 1.500 famiglie che vivono oltre i 5mila metri di altitudine. I progetti attivati sono riusciti infatti ad attrarre circa 3.8 miliardi di yuan (quasi 464 milioni di euro), che hanno permesso di cominciare a garantire il calore domestico e l’acqua calda a oltre 150mila persone. Effettuando, al contempo, il passaggio dalla nociva biomassa tradizionale, di letame di Yak, all’energia solare e geotermica.

TERREMOTO NEL TIBET: RICOSTRUZIONE COMPLETATA, Mirabile Tibet


Tornando alle case degli sfollati, ricostruite e consegnate in 8 mesi dai primi disegni: se pensiamo all’Aquila – che, a distanza di 16 anni, vede la ricostruzione privata all’80% e quella pubblica al 60 – e se pensiamo al Centro Italia dove, dopo 9 anni, risultano completati 11mila cantieri sui 20mila autorizzati, quest’anno sono stati aperti 1.200 cantieri pubblici e gli interventi privati sono ancora da finire, una lezione dalla quale si può solo imparare. Compresa la tenuta del patrimonio storico-culturale, nel recupero e restauro del quale amministrazioni locali, istituzioni universitarie e imprese tibetane e cinesi stanno investendo, con convinzione e dedizione, enormi risorse professionali e finanziarie, combinando sapientemente le conoscenze antiche a quelle contemporanee. Come per le case, con “fedeltà” ai materiali, cura e rispetto – della Cultura e della Natura.