MONACI TIBETANI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

  • by Redazione I
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  • 14 Nov 2025
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MONACI TIBETANI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ, Mirabile Tibet


Nel Monastero tibetano di Tashilhunpo, storica sede dei Panchen Lama, le antiche tradizioni vengono non solo preservate ma anche vissute in armonia con “le novità” del mondo moderno – muovendo, così, la vita monastica dell’Altopiano verso un nuovo capitolo della sua lunga storia.

MONACI TIBETANI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ, Mirabile Tibet


Fondato alla metà del Quindicesimo secolo dal primo Dalai Lama, e diventato presto uno dei maggiori riferimenti accademici e religiosi della Scuola Gelug e dell’intero Tibet, questo luogo fortunatamente non danneggiato dal terremoto di gennaio è intriso di Spiritualità e Conoscenza. In un tempo scandito dalle recitazioni delle Scritture, dai canti che riverberano attraverso muri secolari e dai famosi, “ritmici” dibattiti all’aperto sulla filosofia e la pratica buddhista. Ma che non rifiuta i piccoli doni della modernità.

MONACI TIBETANI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ, Mirabile Tibet


Come, banalmente, i nuovi fornelli – che stanno liberando i 900 monaci dal dover cucinare sulle stufe a carbone. Come l’acqua corrente, l’elettricità e quindi il bollitore – che permette di preparare il tè dolce anche senza dover uscire ogni volta dal monastero (soprattutto d’inverno, quando la temperatura può scendere fino a meno 13 gradi). Come l’accesso a Internet e alle moderne tecnologie – che significa scambi e condivisioni culturali in sempre più lingue ma anche maggiore sicurezza per le persone e le preziose opere custodite dal monastero. Infine, come l’assistenza sanitaria gratuita – grazie al vicino ospedale tibetano, vecchio 370 anni e che oggi, con i suoi dispositivi avanzati, si prende cura non solo dei monaci ma anche dell’intera comunità locale.

MONACI TIBETANI, TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ, Mirabile Tibet


Perché le tradizioni possono essere portate avanti anche senza la plurisecolare sofferenza del freddo o dell’isolamento. Non solo: dalle scritture su foglia e le statue del Buddha Shakyamuni ai murales e i thangka, un po’ di tecnologia può aiutare a conservare, restaurare, digitalizzare e condividere con il mondo l’antica Saggezza e Arte buddhista dell’Altopiano. Soprattutto se, come nel caso del Monastero di Tashilhunpo, oltre alla tradizionale collezione si è la dimora della più grande statua al mondo del Buddha (futuro) Maitreya – alta poco più di 26 metri.