VIAGGIO NEI CONFINI TIBETANI? BOOM DI TURISTI NEL 2018

L’aeroporto di Gonggar a Lhasa, la capitale del Tibet, ha accolto nel 2018 la cifra record di oltre 4 milioni di turisti. Un numero che ha sorpreso anche le autorità locali. Secondo l’ufficio del Tibet dell’amministrazione dell’aviazione civile, il volume di passeggeri all’aeroporto di Gonggar, il più grande aeroporto della regione, ha superato i 2 milioni nel 2013 e 3 milioni nel 2016. Il Tibet ha visto un rapido sviluppo del settore dell’aviazione civile grazie all’applicazione di nuove tecnologie e al miglioramento delle modalità di business, anche in seguito alle politiche di riforma qui attuate per agevolare nuove forme di...

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IL BARDO THODOL E IL LIBRO DEI MORTI EGIZIO.

  • by Innocenzo Quinto
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Un curioso parallelismo è stato proposto da diversi studiosi con un testo canonico antico di tutt’altra tradizione, ovvero il Libro dei morti egizio. Tuttavia, tale accostamento risulta abbastanza arduo quando non del tutto improbabile, in quanto tibetani ed egizi hanno una concezione profondamente differente della morte. Se gli egizi erano convinti che l’anima potesse muoversi verso l’oltretomba solo se il corpo non si fosse materialmente corrotto – e perciò erano soliti mummificare i corpi dei Faraoni e degli alti dignitari – nel buddhismo tibetano, all’opposto, il cadavere non è nemmeno inumato a causa del terreno roccioso, è anzi bruciato o...

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UNA LETTURA FONDAMENTALE PER CONOSCERE IL BUDDHISMO TIBETANO: IL BARDO THODOL.

  • by Innocenzo Quinto
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Tornando al testo, gli eventi del trapasso e le esperienze del dopo morte — che vanno dalla reincarnazione alla liberazione totale, detta appunto nirvana — sono narrati in modo suggestivo, ma anche con seria e profonda competenza, riuscendo a portare il lettore ad un livello di lettura profondo e trascinante, aprendo scorci intellettuali certamente impervi ma sicuramente meditativi agli occhi dell’osservatore occidentale. Dal momento che esperienza di vita, conoscenza della realtà e perfezione intellettuale costituiscono la base dottrinaria degli stati trascendenti, si può definire questo testo come un libro di vita, ovvero un libro sul significato della vita e un’ottima...

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BARDO THODOL: LE FASI DELL’ANIMA

  • by Innocenzo Quinto
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È un’opera che descrive tutte le visioni post-mortali corrispondenti a profonde conoscenze dei maestri tibetani, attingendo alla ricca tradizione delle dottrine esoteriche. Per contestualizzare lo spirito di questo testo nella tradizione mistico-spirituale tibetana, va precisato che il libro descrive le esperienze che l’anima cosciente vive ancora dopo la morte, o meglio nell’intervallo di tempo che, secondo la cultura buddhista in genere, intercorre tra la morte e la rinascita.   Questo intervallo si chiama, in tibetano, appunto bardo. Il libro include anche capitoli riguardanti i simboli di morte, i rituali da intraprendere quando la morte si avvicina, o quando essa ormai...

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COMPRENDERE IL BARDO THODOL

  • by Innocenzo Quinto
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Brevemente, il libro interpreta le esperienze dello stato intermedio (in tibetano bar-do, appunto), di solito riferito alla condizione transitoria tra la morte e la rinascita, secondo la prospettiva degli iniziati in un particolare mandala esoterico, il mandala delle cento divinità in disposizione del Buddha, divinità (o stati) miti o feroci a seconda dei casi. Il titolo Il libro tibetano dei morti si deve alla traduzione occidentale proposta dallo studioso indiano Kazi Dawa Samdup e dall’antropologo statunitense W.H.Y. Evans-Wentz. In realtà, Il Bardo Thodol (traducibile dal tibetano con Suprema liberazione con l’ascolto), noto comunemente nei paesi occidentali come Libro tibetano dei...

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LA TRASCENDENZA E LA LUCE DELLA VITA

  • by Innocenzo Quinto
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Il libro include anche capitoli riguardanti i simboli di morte, i rituali da intraprendere quando la morte si avvicina, o quando essa ormai è avvenuta. Secondo la tradizione rituale locale, il Bardo Thodol viene recitato presso il corpo del defunto (o del morente) in un periodo di tempo dopo la morte in cui si ritiene che possa ancora essere ricettivo, per rammentare la dottrina del vuoto, dell’impermanenza, ed aiutarne lo spirito ad evitare il ciclo di rinascita, avvicinandosi quindi allo stato del nirvana assoluto. Nel libro si ripercorrono infatti tre fasi nelle quali progressivamente si incammina lo spirito dell’individuo nella...

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MORTE E RINASCITA NELLA CULTURA TIBETANA

  • by Innocenzo Quinto
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Il libro interpreta le esperienze dello stato intermedio (in tibetano bar-do, appunto), di solito riferito alla condizione transitoria tra la morte e la rinascita, secondo la prospettiva degli iniziati in un particolare mandala esoterico, il mandala delle cento divinità in disposizione del Buddha, divinità (o stati) miti o feroci a seconda dei casi.   Il titolo Il libro tibetano dei morti si deve alla traduzione occidentale proposta dallo studioso indiano Kazi Dawa Samdup e dall’antropologo statunitense W.H.Y. Evans-Wentz. In realtà, Il Bardo Thodol (traducibile dal tibetano con Suprema liberazione con l’ascolto), noto comunemente nei paesi occidentali come Libro tibetano dei...

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IL BARDO THODOL: IL LIBRO TIBETANO DEI MORTI

  • by Innocenzo Quinto
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Quando il viaggio della mia vita è giunto alla fine e, poiché i parenti non possono seguirmi da questo mondo, solo vago nello stato di bardo, possano i buddha pacifici e infuriati intervenire con il potere della loro compassione e disperdere le fitte tenebre dell’ignoranza. Quando, separato dagli amici che amo, solo vado vagando e le forme vacue delle mie proiezioni appaiono, possano i buddha intervenire con la forza della loro compassione affinché i terrori del bardo non emergano. Quando le cinque luminose luci della saggezza splendono, possa io, senza paura, riconoscere me stesso; quando le forme pacifiche e infuriate appaiono,...

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ALLA SCOPERTA DELLE ICONE BUDDISTE: IL VESSILLO DI VITTORIA E LA RUOTA DEL DHARMA

  • by Innocenzo Quinto
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Il vessillo della vittoria (in sanscrito dhvaja, in tibetano rgyal-mtshan) si riferisce a diversi oggetti della cultura tibetana, richiamando anche le figure della bandiera, dello stendardo. È costruito in legno e tessuto, ma ne esistono copie in metallo. Classicamente è uno stretto cilindro di tessuto con tre o più strisce di seta adornato con nastri di cinque colori (bianco, rosso, verde, blu, giallo), e funge da decorazione e generalmente si trova all’interno di templi e monasteri, sospeso al soffitto, come ornamento dei tetti o all’estremità delle lunghe aste di preghiera. A volte viene utilizzato anche sul tetto di abitazioni private....

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ALTRE ICONE: LA CONCHIGLIA E IL NODO INFINITO.

  • by Innocenzo Quinto
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La conchiglia (in sanscrito sankha, in tibetano dung gyas-’khyl), a volte chiamata anche conca destrogira, viene rappresentata con dimensioni piuttosto grandi, di colore bianco, generalmente con avvitamento verso destra e con la parte terminale a punta. La conchiglia, oggetto naturale e non prodotto artificialmente dall’uomo, è stata per questo utilizzata fin dall’antichità come strumento rituale.   Era già utilizzata in epoca prebuddhista come simbolo delle divinità femminili, come contenitore e come strumento musicale rituale. Nel Buddhismo tibetano si utilizza spesso come strumento musicale e il suo potente suono viene utilizzato per richiamare i monaci alle riunioni, per fare offerte di...

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