LE MONTAGNE TIBETANE CHE RACCONTANO UN’EPOPEA

Siguniang, le ‘Quattro sorelle’. Dove le forze della Terra hanno creato una geologia sorprendente e dove ogni cima sussurra una storia.  La più alta, a oltre 6,2mila metri sul mare, è anche la più “giovane” e sembra un’umile nonnina. La seconda, invece, ricorda Bigfoot – la leggendaria creatura simile a una scimmia. La terza ha somiglia a una Luna crescente, mentre la quarta ha preso la forma del Palazzo del Potala. I geologi descrivono queste “dentellature” ai margini del bacino del Sichuan come la mascella di un coccodrillo. I geografi le venerano come ‘la Porta Celeste dell’altopiano Qinghai-Tibet’. I climatologi...

TERREMOTO NEL TIBET: RICOSTRUZIONE COMPLETATA

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Finita anche l’installazione del riscaldamento green oltre i 5mila metri A soli 10 mesi dal terremoto che questo gennaio aveva colpito la Contea di Tingri (o Dingri) nella Prefettura di Shigatse, 32.500 case tra le 22mila completamente ricostruite e le restanti 10.500 ristrutturate – peraltro, sismicamente solide ed energeticamente sostenibili – sono state consegnate alla popolazione. Un’opera che ha riguardato più di 480 villaggi e che, già ad agosto, aveva permesso a 12mila persone di lasciare le “dimore mobili” temporanee messe su a tempo di record appena rimosse le macerie. Con una progettazione cominciata a soli 3 giorni dal sisma...

POTALA, IL “DOLCE PALAZZO” TIBETANO

Anche quest’anno, pennelli e secchi alla mano, centinaia di residenti e persino turisti si sono riuniti sotto il terso cielo autunnale di Lhasa per il tradizionale rinnovamento bianco, rosso e giallo del Palazzo-simbolo del Tibet. Un rituale spirituale, una preghiera di felicità, abbondanza e pace, e un gesto d’amore con un “dolce segreto”, che da più di 300 anni conta tra i suoi principali ingredienti il latte, il miele e lo zucchero. E non per un capriccio, ma per le loro proprietà. Infatti, la base di questa inedita “calce” è il lime bianco – che difende da muffe e batteri,...

NYEMO, LA CULLA DELL’INCENSO TIBETANO

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In questi giorni, la Contea di Nyemo nella Prefettura di Lhasa, situata nella valle del fiume Yarlung (Brahmaputra), è tornata all’attenzione della Stampa internazionale online per via di una nuova scoperta archeologica. Ma pochi sanno che questo luogo è soprattutto la culla di tre eredità culturali tibetane: l’incenso, la carta e l’incisione a mano. Il cui recupero sta cambiando la vita dei suoi continuatori. Soprattutto nel villaggio di Thonba o Tunba, dove – dopo anni di sola coltura dei ravanelli e delle patate – oggi quasi la metà della popolazione di circa 200 famiglie produce incenso tibetano con gli stessi...

FERROVIE TIBETANE: LO SPETTACOLO CONTINUA

Man mano che il paesaggio tibetano cambia, dal giallo delle tante zone aride al verde delle nuove foreste, riserve naturali e praterie, aumenta la meraviglia del viaggiare sulle rotaie dell’Altopiano – vere opere di ingegneria sulla sabbia, nella roccia e sul permafrost. Vediamone insieme tre: la più affermata, la più fiabesca e la prossima, la cui costruzione inizierà questo novembre. La ferrovia Qinghai-Tibet Aperta nel 2006 e detentrice di ben 4 record mondiali: la più alta (a oltre 5mila metri sul mare), la più lunga su un altopiano (1.956 chilometri), con il maggiore tratto sulla terra ghiacciata (550 chilometri sul...

PRIMO STOP AI FUOCHI D’ARTIFICIO NEL TIBET

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Artista cinese e azienda canadese sanzionati per i danni alla fauna, agli ecosistemi e all’ambiente In base all’inchiesta condotta dalle autorità locali, lo spettacolo pirotecnico di settembre nello Shigatse ha danneggiato un ecosistema di oltre 30 ettari (cioè, l’equivalente di circa 42 campi di calcio), colpendo il terreno, la vegetazione e – soprattutto – la vita selvatica. Quattro funzionari sono già stati indagati, trovati colpevoli per aver permesso lo spettacolo e licenziati, mentre per gli autori si è aperta la strada della responsabilità legale per danni ambientali. In due forme: risarcimento danni e obbligo di ripristino ecologico. Vediamo insieme cos’è...

LA SECONDA VITA DEI TAPPETI TIBETANI

Sembra strano, ma alcuni dei tappeti dell’aeroporto internazionale di Dubai, di diverse navi da crociera e degli alberghi di Las Vegas provengono dal Qinghai-Tibet. Cioè, da una tradizione lunga 3mila anni, famosa per la lana di pecora dell’Altopiano (changphel), il metodo di annodatura – diverso da tutti gli altri nel mondo – e la bellezza, talvolta intrecciata alla meditazione tantrica. Nel XIX secolo, i tappeti tibetani usano pochi colori e poche geometrie: robbia, fiori di indaco, rabarbaro e noce (quindi rosso, blu, giallo e marrone), con l’aggiunta di qualche altra pianta per il verdastro, e forme a scacchiera o medaglione...

60 ANNI DI LETTERATURA TIBETANA CONTEMPORANEA

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Ebbene, sì: come per l’Arte contemporanea e i suoi nuovi spazi a Lhasa, esiste una Letteratura tibetana contemporanea. E, siccome dagli anni ’70 le scuole dell’Altopiano sono aperte anche alle ragazze, non è – come da tradizione – tutta al maschile. Per una Cultura principalmente orale, che per più di un millennio ha visto la scrittura (strettamente legata agli insegnamenti buddhisti) quasi come un privilegio dei monasteri, della gerarchia religiosa e di alcune figure del governo laico, decisamente una novità. Implicitamente contenuta però in un termine tibetano che, mentre definisce le nove qualità di un uomo pienamente adulto, ne dedica...

UOMINI E ORSI TIBETANI: LA VITA AL CONFINE

Dopo il devastante terremoto del 2015 al confine tra il Tibet e il Nepal, che ha cambiato la struttura geologica dell’area, il villaggio di Zham nella Prefettura di Shigatse era stato evacuato e, i suoi abitanti, trasferiti a circa 500 chilometri di distanza. Così, come si suol dire, la Natura si è ripresa i suoi spazi – rendendo questo luogo un paradiso per la fauna selvatica. Inclusi diversi Orsi neri tibetani, sempre in cerca di cibo, a rendere a dir poco avventurosa la vita dei guardiani di frontiera al lavoro giorno e notte. “È quasi come se fossero diventati membri...

A GUARDIA DEL TERZO LAGO SACRO DEL TIBET

«Mapam Yumtso» in Tibetano, «Manasarovar» in Sanscrito, questa distesa d’acqua fresca, dolce, pura e limpida a oltre 4.500 metri di altitudine, profonda oltre 90 metri e trasparente fino ai 14, è un luogo sacro almeno dall’anno 1000 a.e.v. Legato a Brahma, che lo avrebbe creato dalla sua mente per i suoi figli, e alla regina Maya, che qui avrebbe fatto il suo bagno purificatore prima di concepire il Buddha Shakyamuni. Così, per 90 tibetani diventati rangers e guardiani, mantenere la sua sacralità è oggi una missione di vita. A difesa delle 411 specie di piante e 157 di animali che...