IL TEMPIO DI JOKHANG: UNA VISITA NEL CUORE SPIRITUALE TIBETANO, Mirabile Tibet

IL TEMPIO DI JOKHANG: UNA VISITA NEL CUORE SPIRITUALE TIBETANO

  • by Alberto M
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  • 27 Feb 2018
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Il 17 Febbraio alle ore 18:40 delle fiamme sono scoppiate nel Tempio di Jokhang a Lhasa, che contiene una delle più sacre statue del Buddha in Tibet, il Jowo Rinpoche. L’incendio è stato velocemente domato dalle autorità e la statua sembra non essere stata danneggiata. Il giorno dopo, il 18 Febbraio, l’accesso ai pellegrini è stato nuovamente concesso, nonostante le informazioni sui danni al Tempio siano ancora poco chiare.

Il Tempio di Jokhang – che ha passato la Rivoluzione Culturale solo con danni minori – rappresenta secondo molti il cuore della spiritualità tibetana. Si tratta del Tempio più sacro del Tibet centrale ed è la principale meta dei pellegrini buddhisti. Proprio come Lhasa rappresenta il centro del mandala del Tibet, Jokhang rappresenta il centro del mandala di Lhasa. Fu costruito probabilmente nel 642 dC dal Re Songtsen Gampo, le cui regine – una nepali ed una cinese – portarono importanti reliquie buddhiste dai loro rispettivi paesi sotto forma di dote.

Il sito del Tempio di Jokhang venne scelto dalla regina cinese Wencheng Kongjo sulla base di testi di geomanzia che si portò dalla Cina. Originariamente il Tempio veniva chiamato Rasa Tulnang Tsuklakang, la Casa dei Misteri, l’Emanazione Magica a Rasa.

Rasa (il Luogo delle Capre, perché queste pascolavano nel sito durante la costruzione) divenne ben presto Lhasa, la Sede degli Dei. Durante il periodo di soppressione del Buddhismo da parte del Re Langdarma – che regnò dall’838 all’841 -, il tempio di Jokhang venne chiuso. Nell’undicesimo secolo Atisha andò lì ad insegnare e fin da quel momento restò il tempio più importante di Lhasa, che pur appartenendo alla scuola Gelug è sempre stato aperto ai membri di tutte le scuole (escludendo la chiusura ai buddhisti nepalesi decisa dall’Imperatore Qianlong della dinastia Qing dopo la guerra del 1792).

L’architettura del Tempio rispecchia il classico stile buddhista tibetano, con delle influenza provenienti dalla Cina, dall’arte indiana e dalla tradizione Newar. Il maggior santuario dentro al Tempio è al piano terra in cui c’è la centrale Sala del Buddha, davanti alla quale si trova un cortile pavimentato. Nella Sala principale è presente la famosa statua di Jowo Sakyamuni che rappresenta il Buddha all’età di 12 anni. E’ alta un metro e mezzo e costituisce la più venerata statua del Buddha nel Buddhismo Tibetano. Varie cappelle circondano questa statua, la più importante dedicata al Buddha della Compassione Avalokiteshvara. Adiacenti alla Sala Centrale ci sono le Sale per Amithaba (il Buddha della Terra Pura) e Maitreya (il Buddha del Futuro).

Nel primo piano ci sono diversi murali, delle residenze per i monaci ed una stanza privata per il Dalai Lama. La Cappella del Principe del Dharma si trova al terzo piano, le cui sculture includono quella di Songtsen Gampo e delle Principesse Wencheng e Bhrikuti. Un tetto in piastrelle dorate sovrasta il Tempio.

Il complesso possiede più di tremila immagini di divinità, oltre a manoscritti e altri oggetti sacri. Secondo una lista compilata dal grande maestro tibetano Jamyang Khyentse Wangpo – all’interno di una sua guida ai luoghi di potere del Tibet Centrale – tra i tesori del Jokhang il Tempio possiede quattro principali oggetti sacri: oltre la statua di Jowo viene citata Tuejechempo (Mahakrunika), il Bodhisattva della Grande Compassione; Jampa (Maitreya) il Buddha del Futuro; e Drolma (Tara), la Dea della Devozione. Queste sono soprannominate “Le Quattro Divinità che Emanano Luce”.