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IL NUOVO FUTURO DEL TURISMO IN TIBET, Mirabile Tibet

IL NUOVO FUTURO DEL TURISMO IN TIBET

Negli ultimi anni il Tibet sta conoscendo un boom del turismo. Solo nel 2014 ha raggiunto la cifra record di 15 milioni di visitatori e quest’anno si è toccata  punta ai 17 milioni. Il settore genera un quinto del Pil provinciale e l’indotto impiega circa l’11 percento della popolazione degli altopiani, di cui 5.000 nelle strutture recettive e circa un migliaio nelle catene di ristorazione.  Il turismo contribuisce fortemente ad una crescita economica che dal 1994 è a doppia cifra. Con un prodotto interno lordo pari a 92 milioni di Rmb, tant’è che il PIL Tibet ha superato proprio nel 2014, e per due trimestri consecutivi, le altre province occidentali affette da performance economiche piuttosto deboli. Frutto di questi successi è anche il piano quindicinale (2005-2020) riservato proprio alla Provincia Autonoma che ha visto anche l’entrata di capitali provenienti da altre Provincie. Interessante in questo senso è il caso di Lulang, villaggio nella prefettura di Nyingchi, in cui la provincia del Guandong ha finanziato e costruito un centro turistico internazionale con un investimento complessivo di 2,78 miliardi di Rmb, il più alto finora per un progetto turistico in Tibet.

Non bisogna inoltre dimenticare i progetti frutto di investimenti stranieri. A riguardo il settore più di tendenza è il mercato alberghiero. Il gruppo britannico InterContinental Hotels Group nell’agosto 2014 ha aperto il suo primo resort nella capitale tibetana inserendosi nel solco tracciato dagli apripista Sheraton e St. Regis, quest’ultimo presente dal 2011 quando il turismo contribuiva per il 15 percento alle entrate provinciali. Ma non è dal settore alberghiero che giungono le ultime notizie.

Le migliori infrastrutture e vie di comunicazione, hanno anche facilitato il turismo interno della regione. A riguardo basta pensare che la città di Lhasa ha un incremento annuo di visite di circa 11% su base annua. Di recente la capitale degli altopiani  si è classificata come miglior destinazioni turistiche cinesi tra trenta città cinesi, seguita solo da Macao e Qindao.

L’apertura del “tetto del mondo” al turismo è avvenuta nel 1984 quando è stato autorizzato l’ingresso ai viaggiatori indipendenti e negli anni successivi il turismo è rimasto mozzato, causa principalmente di una mancata volontà e lungimiranza nell’opportunità economica che il settore poteva dare alla Regione. Tuttavia a partire dagli anni 2000 , grazie anche al progressivo ampliamento della rete di trasporti , l’industria turistica è diventata un asset strategico ergendosi a simbolo del rilancio economico di una delle regioni più arretrate della Cina. Gli effetti della politica lungimirante del governo centrale sono stati immediati: 4 milioni di turisti nel 2007, segnando un incremento del 60 percento rispetto all’anno precedente. Inoltre Pechino continua quindi a puntare sul trasporto ferroviario per espandere via terra i suoi mercati e contemporaneamente stimolare le regioni occidentali relativamente più arretrate. Allo stesso tempo, però, dati i costi per la costruzione di strade e ferrovie in un’area prevalentemente montuosa, si procede all’ampliamento della rete aeroportuale (Lhasa, Qamdo, Nyingchi, Ngari e Shigatse) con 310 voli settimanali operati da nove compagnie aeree verso 38 città, registrando 3,15 milioni di visitatori nel solo 2014.

 

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