IL “GRANDE BALZO” ECONOMICO DEL TIBET, Mirabile Tibet

IL “GRANDE BALZO” ECONOMICO DEL TIBET

  • by Redazione
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  • 09 Gen 2018
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Il Tibet ha mantenuto una crescita economica a due cifre percentuali nel corso degli ultimi 24 anni consecutivi. Nel corso del primo semestre del 2017 questa dinamica si é confermata.

Un certo numero d’indicatori economici hanno messo in primo piano la regione autonoma a livello nazionale per quanto riguarda lo sviluppo economico. La costruzione di infrastrutture, per esempio, ha conosciuto uno sviluppo che con riferimento alla storia della Cina maoista non é fuori luogo definire un “Grande Balzo in Avanti”.

Nel corso dell’ultimo lustro il Tibet ha basato la propria crescita sul continuo miglioramento dei mezzi di sussistenza della popolazione, lo sviluppo delle risorse, la costruzione industriale e lo sviluppo urbano, al fine di consolidare i fondamentali del proprio sviluppo economico. Il kilometraggio stradale della Regione Autonoma cinese é aumentato di 19.000 Km dal 2011 al 2016 (da 63.000 a 82.000), con una crescita netta del 30% i voli nazionali e internazionali che raggiungono l’aeroporto locale sono 72 con 41 possibili destinazioni. Le centrali idroelettriche di Zam, Dondup, Guogo e il progetto idrologico di Pondo sono stati realizzati con successo e generano 824 milioni di Kw/h, parte dei quali (circa 200 milioni) vengono esportati fuori dal Tibet.

Con la conclusione del 13 Piano Quinquennale (nel 2020) sarà realizzata in Tibet una rete stradale che avrà come centro il capoluogo regionale di Lhasa, tale rete avrà rilevanza nazionale e sarà pienamente integrata con la rete stradale rurale già esistente. In questo modo il kilometraggio stradale tibetano raggiungerà i 110.000 Km; non rimarranno strade non asfaltate e non rimarranno cantoni isolati dalla rete stradale regionale.

In questi ultimi anni il Tibet si é concentrato sulla realizzazione di punti di accoglienza turistica di rilevanza nazionale e internazionale per sviluppare adeguatamente il settore dell’accoglienza e trasformarlo in un volano di sviluppo per tutta la Regione. Nel corso del 2016 il ricavato totale del settore ha superato i 33 miliardi di yuan, costituendo il 29 per cento del prodotto lordo della regione.

Man mano che cresce questo settore un maggior numero di agricoltori e di abitanti dei villaggi sono anche solo parzialmente coinvolti in attività collegate col turismo. Nel 2016 il Tibet ha ricevuto 23 milioni e 150mila turisti, con una crescita rispetto al 2015 di poco meno del 15 per cento (14,7). Gli agricoltori e i paesani ottengono da queste attività collegate al turismo un’utile integrazione dei loro utili, che li aiuta a migliorare le proprie condizioni di vita.

Il villaggio di Paju, nel distretto di Nyainrong, a lungo segnato dalla fama di essere un “villaggio di mendicanti”, grazie ai progetti di sviluppo cooperativo, ha visto il reddito medio dei propri abitanti alzarsi da 800 a ben 14.000 yuan. Questo miglioramento lo ha reso il primo villaggio a realizzare l’obiettivo dei “Villaggi da 10.000”, nome convenzionale dato a quegli agglomerati che, grazie alle politiche di promozione sociale ed economica implementate nella Regione, riescono a garantire ai propri abitanti redditi uguali o superiori ai 10.000 yuan.

Tali sforzi cooperativi sono diventati una vera e propria piattaforma di miglioramento delle condizioni economiche di agricoltori e allevatori. Nel 2016 esistevano 6076 cooperative agricole e zootecniche, che garantivano alla Regione Autonoma un valori di produzione agricola e di allevamento pari a 3 miliardi e 159 milioni di yuan.

Il tasso di industrializzazione dei processi produttivi nel settore primario si attestava al 42 per cento. La chiave di questo sviluppo arricchente per il Tibet e i suoi abitanti sta nel porre l’accento sullo sviluppo dei settori caratteristici della sua economia: le uova di Nyakchu, i montoni di Gangba, la bevanda d’orzo tipica delle vette di Zangyuan e un altro numero di prodotti tipici dell’altopiano sono diventati popolari sul mercato; questo garantisce un deciso aumento dei ricavati per gli agricoltori e gli abitanti delle zone rurali, rendendo più agevole la trasformazione e il miglioramento delle loro condizioni di vita.