NUOVO TELESCOPIO NEL QINGHAI-TIBET

  • by Redazione I
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Nel cuore dell’altopiano Qinghai-Tibet, a un’altitudine di 4.800 metri, è iniziata la costruzione dell’osservatorio astronomico submillimetrico XSMT. Del diametro di 15 metri e in grado di “vedere oltre” la polvere interstellare, cercare l’origine delle molecole legate alla vita cosmica e svelare le dinamiche della formazione e dell’evoluzione delle galassie. Quattro, dunque, i compiti del nuovo telescopio: l’astronomia extra-galattica, l’astrochimica, le variazioni nel tempo delle sorgenti luminose nonché dei corpi celesti e la struttura della Via Lattea. Programmato a entrare in funzione nel 2027, XSMT dovrebbe unirsi al telescopio virtuale Event Horizon di prossima generazione – cioè, alla rete globale di...

NUOVA PIANTA SCOPERTA NEL TIBET

Lo scorso agosto, nelle profondità delle foreste vergini della Contea di Motuo (per il Buddhismo tibetano, “Terra Sacra del Lotus” o “Lotus nascosto”), è stata trovata una pianta mai vista prima, che cresceva in una fessura tra le rocce di una montagna. Con i suoi delicati petali bianchi e una struttura inedita, la specie – battezzata Paramicrotoena motuoensis – ha segnato una svolta negli studi sulla biodiversità himalayana. La scoperta è stata fatta da Wu Xuexue, dottoranda presso l’Istituto di Botanica dell’Accademia Cinese delle Scienze e membro di un gruppo di giovani ricercatori che – grazie alla nuova impostazione locale...

L’AVIAZIONE TIBETANA COMPIE 60 ANNI

Da una sola pista e soli due voli al mese a 10 aeroporti sopra i 3.500 metri di altitudine, oltre 230 voli al giorno tra cargo e passeggeri, 193 rotte domestiche che collegano 81 città e alcune rotte internazionali – comprese Hong Kong, Singapore, Pokhara (la seconda maggiore città del Nepal) e Kathmandu. Quest’ultima, la più vicina a Lhasa e che, in poco più di un’ora, regala ai viaggiatori l’esperienza mozzafiato di guardare l’Himalaya e l’Everest dall’alto. Muoversi nel Tibet e verso il Tibet non è più una storia di muli o yak per mesi o anni, e l’aviazione civile...

DA BIOMASSA A SOLARE: LA TRANSIZIONE DEL TIBET

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Nella Contea di Tsochen, a 4.700 metri di altitudine e dove persino ad agosto il termometro può segnare soltanto 5 gradi Celsius, indossare la tunica di pelle di pecora per uscire può essere utile ma, dentro casa e soprattutto d’inverno, mantenersi al caldo non è più un problema. Grazie a un sistema a energia solare, costruito con un investimento di 314 milioni di yuan (circa 37,4 milioni di euro) e che ha sostituito il riscaldamento tradizionale tibetano: il letame di Yak. Nel 2018, questa comunità – che vive principalmente di allevamento – aveva provato a passare agli scarti agricoli. Ma,...

L’ARTE DEI PASCOLI DEL QINGHAI-TIBET

Sembrano niente, ma i terreni erbosi hanno un ruolo essenziale nei cicli dell’acqua e dei nutrienti – senza dimenticare lo stoccaggio del CO2, quindi la riduzione delle emissioni in atmosfera. Così, per combattere la desertificazione sull’altopiano Qinghai-Tibet, vitale per 7 Paesi himalayani e almeno altri 5 dell’Asia di sud-est, nella regione si è sviluppata una vera arte della loro coltivazione. In grado di mitigare gli effetti sia dei cambiamenti climatici, sia delle (in)attività umane, compresi l’incuria e l’abbandono. Per riuscirci, in base ai dati del rilevamento satellitare e a uno studio sul campo di 3 anni, un gruppo di ricercatori...

ANTICA INCISIONE NEL QINGHAI-TIBET FINALMENTE DATATA

  • by Redazione I
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Dopo mesi di studi e ricerche, è arrivato l’annuncio ufficiale: l’iscrizione nella roccia trovata nella Prefettura tibetana di Golog, sull’altopiano del Qinghai-Tibet, risale alla dinastia cinese Qin (221-206 A.E.V) e, considerata l’altitudine di circa 4.300 metri, è la più alta del periodo. La datazione e l’attribuzione sono state possibili grazie all’analisi della tecnica di incisione a punta smussata – compatibile con le pratiche del tempo -, di alcuni caratteri usati soltanto all’epoca e dello stile di scrittura, identificato come tipico zhuanshu dell’era Qin. Nel quale l’iscrizione documenta l’invio sui Monti Kunlun da parte del primo imperatore della Cina unificata, Qinshihuang...

TIBET E I SUOI CAVALLI

Quasi tutti i cavalli nel mondo hanno sangue arabo, mongolo o altro: quelli tibetani, no. Nati qui, tendono a essere più piccoli degli altri – abbastanza da sentirsi chiamare “pony” – ma anche più forti e resistenti, adattati come sono alle altitudini, il freddo e i terreni particolarmente difficili dell’Altopiano. Dove, da migliaia di anni, sono pertanto un simbolo di equilibrio tra gli altri elementi (legno, acqua, terra e fuoco), di eroismo, di guida paterna nei viaggi lontani, vitalità, forza spirituale e buona fortuna. Tutto riunito nell’immagine del ‘Cavallo del Vento’ (Lungta), a volte dipinto sulle bandierine di preghiera, e...

THANGKA TIBETANI RICAMATI, UN’ARTE CHE CONTINUA

In un laboratorio soleggiato di Yadong, sul confine del sudovest tibetano, Sonam Tsering lavora su un panno di lana con della seta colorata. Ma quello che emerge non è un tradizionale thangka dipinto, e nemmeno un classico ricamo, bensì una magnifica fusione tra un Arte plurisecolare, tra le cinque Regong, e la creatività di un 36enne. Amareggiato dalla scomparsa dei thangka ricamati, ormai soltanto nei musei o nelle aste online, e determinato a farli rivivere – assieme all’intera Contea. “Per anni ho sognato di creare i miei lavori” – e ora dirige un laboratorio di oltre 30 apprendisti, in gran...

IL FUTURO DEL TIBET? NEL NUOVO VISTO K

  • by Redazione I
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Parola-chiave: STEM. Cioè Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica: le stesse materie grazie alle quali, negli ultimi 6 decenni, l’aspettativa di vita sull’Altopiano tibetano è passata da poco più di 35 a oltre 72 anni. Con prospettive ancora migliori per via di un nuovo visto, super-snello e “operativo” dal 1° ottobre, che ora andiamo a scoprire. Pensato per i giovani di talento, il visto K sarà rilasciato ai professionisti che hanno conseguito una laurea triennale o superiore in una o più delle materie STEM, oppure che sono impegnati in ricerche o attività formative correlate, presso Università o Istituti di ricerca riconosciuti....

I NUOVI SPAZI DELL’ARTE CONTEMPORANEA TIBETANA

Quest’anno, a Lhasa, lo storico tempio Jebumgang ha accolto la prima mostra personale nelle sue terre natie dell’artista tibetano Gade. Una mostra che ha ripercorso i suoi 40 anni di lavoro, riconosciuto in tutto il mondo e che combina la tradizione tibetana e le tecniche di pittura dei thangka all’iconografia Pop occidentale. Una scelta non casuale in un luogo non casuale. Perché parliamo di una “rinascita” in corso in tutta la Regione e il cui cuore è proprio il vecchio tempio – oggi, Jebumgang Art Center. Cioè, il primo spazio culturale pubblico tibetano creato adattando un edificio storico, in una città...