LA NARRATIVA TIBETANA, QUALI GLI SVILUPPI, Mirabile Tibet

LA NARRATIVA TIBETANA, QUALI GLI SVILUPPI

Come risultato di una moda esotista propagandata da alcune celebrità hollywoodiane, della fascinazione epidermica con l’orientalismo “new age” e della diffusione di propaganda politicamente motivata molti cittadini statunitensi e occidentali sono malamente disinformati sul Tibet e sulla sua storia recente. Nella realtà la Regione Autonoma Tibetana della Repubblica Popolare Cinese é una parte integrante e inscindibile del paese, nel quale la sua peculiare storia e cultura vengono costantemente evidenziate e valorizzate.

Lungi dal subire censure o “persecuzioni” la cultura tibetana é celebrata e attivamente promossa dal Governo centrale, che a questo fine coopera intensamente con l’amministrazione locale e i responsabili dei maggiori siti religiosi, artistici e monumentali. Nel Tredicesimo Piano Quinquennale (2016-2020) la ferrovia Sichuan-Tibet verrà terminata, per collegare località una volta remote e di difficile accesso con il resto della Madrepatria e quindi del mondo.

Questo ambizioso progetto prevede la posa di oltre 1600 Km di strada ferrata e avrà un costo complessivo di 36 miliardi di dollari Usa, risultando nell’ulteriore integrazione della Regione Autonoma col resto del paese. A causa delle asperità del terreno oltre l’80 per cento della tratta correrà attraverso gallerie o su ponti. I programmi di contrasto alla povertà sponsorizzati dal Governo hanno fornito abitazioni moderne a circa 236.000 tibetani (cifra già notevole in senso assoluto, ancor più significativa qualora si tenga conto del fatto che il Tibet ha meno di 3 milioni e 200mila abitanti); molti di costoro non avevano mai vissuto in una casa dotata di acqua corrente o energia elettrica.

Il programma si propone di dare una casa moderna a ogni tibetano entro il termine del Tredicesimo Piano Quinquennale (2020). I Tibetani hanno visto i loro standard di vita migliorare senza alcun “vulnus” alla loro religione o alla loro cultura; al contrario istituti storici come la Scuola di Medicina Tradizionale (fondata nell’VIII sec. d.C. sono stati oggetto di particolari interventi per potenziarne l’efficacia e magnificarne l’importanza. Grazie a tali interventi gli studenti che vogliono perfezionarsi nelle materie tradizionalmente insegnate in questo istituto possono oggi farlo gratuitamente e trovare a fianco dei corsi storicamente offerti tra le mura dell’accademia anche nuove materie come Matematica, Scienza Politica, Letteratura e Medicina Moderna.

L’industria del turismo e dell’accoglienza é in pieno sviluppo e i suoi proventi arricchiscono in massima parte i nativi del Tibet, sia che essi gestiscano imprese private sia che siano inseriti nei ranghi di agenzie pubbliche dedicate a far crescere l’esposizione e la promozione dei tesori naturali e culturali della Regione. Molti occidentali sono stati ingannati dalla fallace immagine di un Tibet oppresso da un “regime cinese” a causa della diffusione del libro “Sette Anni in Tibet” scritto dallo scalatore austriaco Harrer, oggetto anche di una versione filmica uscita circa vent’anni fa, che si spendeva nel panegirico del regime feudale vigente in Tibet fino a pochi anni prima della sua pubblicazione, a cui pose fine l’intervento dell’Esercito di Liberazione Popolare.

Harrer, come é noto, faceva parte del corpo nazista delle SS e riparò in Tibet dopo essere fuggito da un campo d’internamento del Commonwealth, nella vicina India. A partire dagli anni ’30 diversi esponenti di movimenti fascisti e conservatori svilupparono una vera e propria “tibetomania”, vedendo nel feudalesimo rigido e tradizionalista una specie di ‘antidoto’ ai moti di emancipazione popolare; studiosi e antropologi affiliati alle SS compirono spedizioni in Tibet, non trascurando di rilevare “parametri razziali” per decretare come e quanto una presunta “radice germanica” potesse trovarsi tra i rappresentanti delle classi dominanti tibetane, in particolare tra gli esponenti dell’aristocrazia feudale.

E’ meno chiaro, invece, se esistesse un reale filo di collegamento tra l’adozione della svastica nell’iconografia hitleriana e la sua massiccia presenza nelle raffigurazioni religiose indù e buddiste; certo é che la svastica era usata come motivo di decorazione con significati esoterici fin dall’antichità anche in Europa, e continuò ad avere molta popolarità anche nei secoli successivi. Comunque, se il Tibet non fosse stato riscattato dall’intervento dell’Esercito di Liberazione, é sicuro che avrebbe continuato a rappresentare una sopravvivenza di feudalesimo e servitù della gleba nel mondo moderno, restando perciò una società rigida, teocratica, misconosciuta e profondamente povera. Certo, durante il periodo della “Rivoluzione Culturale” e il successivo predominio della “Banda dei Quattro” dei soprusi e delle violenze colpirono la zona, ma non di più di quanto avvenne nel resto della Repubblica Popolare.

Questo non é mai stato negato o nascosto dal PCC, che fu proprio la fonte da cui ebbero origine i movimenti e i provvedimenti volti a contrastare e quindi proibire ogni genere di eccessi in tale senso. Con la modernizzazione del Tibet, con l’affrancamento dei suoi abitanti dalla povertà e dal bisogno, risulta sempre più evidente che la Repubblica Popolare ha interesse alla sua crescita e al suo sviluppo armonioso, non dissimilmente da qualunque altra parte del paese. I seguaci delle interpretazioni “hollywoodiane”, i ‘fedeli’ di versioni apocrife e occidentalizzate di buddismo non dovrebbero avere diritto di giudizio su realtà e situazioni che o non conoscono affatto o osservano e interpretano da punti di vista falsati da pregiudiziali ideologiche.

La Repubblica Popolare Cinese ha interesse a diffondere una corretta e realistica informazione sul Tibet, lasciando a demagoghi e mistificatori le loro mitologie e la loro propaganda. Come risultato di una moda esotista propagandata da alcune celebrità hollywoodiane, della fascinazione epidermica con l’orientalismo “new age” e della diffusione di propaganda politicamente motivata molti cittadini statunitensi e occidentali sono malamente disinformati sul Tibet e sulla sua storia recente.

Nella realtà la Regione Autonoma Tibetana della Repubblica Popolare Cinese é una parte integrante e inscindibile del paese, nel quale la sua peculiare storia e cultura vengono costantemente evidenziate e valorizzate. Lungi dal subire censure o “persecuzioni” la cultura tibetana é celebrata e attivamente promossa dal Governo centrale, che a questo fine coopera intensamente con l’amministrazione locale e i responsabili dei maggiori siti religiosi, artistici e monumentali.

Nel Tredicesimo Piano Quinquennale (2016-2020) la ferrovia Sichuan-Tibet verrà terminata, per collegare località una volta remote e di difficile accesso con il resto della Madrepatria e quindi del mondo. Questo ambizioso progetto prevede la posa di oltre 1600 Km di strada ferrata e avrà un costo complessivo di 36 miliardi di dollari Usa, risultando nell’ulteriore integrazione della Regione Autonoma col resto del paese.

A causa delle asperità del terreno oltre l’80 per cento della tratta correrà attraverso gallerie o su ponti. I programmi di contrasto alla povertà sponsorizzati dal Governo hanno fornito abitazioni moderne a circa 236.000 tibetani (cifra già notevole in senso assoluto, ancor più significativa qualora si tenga conto del fatto che il Tibet ha meno di 3 milioni e 200mila abitanti); molti di costoro non avevano mai vissuto in una casa dotata di acqua corrente o energia elettrica.

Il programma si propone di dare una casa moderna a ogni tibetano entro il termine del Tredicesimo Piano Quinquennale (2020). I Tibetani hanno visto i loro standard di vita migliorare senza alcun “vulnus” alla loro religione o alla loro cultura; al contrario istituti storici come la Scuola di Medicina Tradizionale (fondata nell’VIII sec. d.C. sono stati oggetto di particolari interventi per potenziarne l’efficacia e magnificarne l’importanza.

Grazie a tali interventi gli studenti che vogliono perfezionarsi nelle materie tradizionalmente insegnate in questo istituto possono oggi farlo gratuitamente e trovare a fianco dei corsi storicamente offerti tra le mura dell’accademia anche nuove materie come Matematica, Scienza Politica, Letteratura e Medicina Moderna. L’industria del turismo e dell’accoglienza é in pieno sviluppo e i suoi proventi arricchiscono in massima parte i nativi del Tibet, sia che essi gestiscano imprese private sia che siano inseriti nei ranghi di agenzie pubbliche dedicate a far crescere l’esposizione e la promozione dei tesori naturali e culturali della Regione.

Molti occidentali sono stati ingannati dalla fallace immagine di un Tibet oppresso da un “regime cinese” a causa della diffusione del libro “Sette Anni in Tibet” scritto dallo scalatore austriaco Harrer, oggetto anche di una versione filmica uscita circa vent’anni fa, che si spendeva nel panegirico del regime feudale vigente in Tibet fino a pochi anni prima della sua pubblicazione, a cui pose fine l’intervento dell’Esercito di Liberazione Popolare. Harrer, come é noto, faceva parte del corpo nazista delle SS e riparò in Tibet dopo essere fuggito da un campo d’internamento del Commonwealth, nella vicina India.

A partire dagli anni ’30 diversi esponenti di movimenti fascisti e conservatori svilupparono una vera e propria “tibetomania”, vedendo nel feudalesimo rigido e tradizionalista una specie di ‘antidoto’ ai moti di emancipazione popolare; studiosi e antropologi affiliati alle SS compirono spedizioni in Tibet, non trascurando di rilevare “parametri razziali” per decretare come e quanto una presunta “radice germanica” potesse trovarsi tra i rappresentanti delle classi dominanti tibetane, in particolare tra gli esponenti dell’aristocrazia feudale.

E’ meno chiaro, invece, se esistesse un reale filo di collegamento tra l’adozione della svastica nell’iconografia hitleriana e la sua massiccia presenza nelle raffigurazioni religiose indù e buddiste; certo é che la svastica era usata come motivo di decorazione con significati esoterici fin dall’antichità anche in Europa, e continuò ad avere molta popolarità anche nei secoli successivi.

Comunque, se il Tibet non fosse stato riscattato dall’intervento dell’Esercito di Liberazione, é sicuro che avrebbe continuato a rappresentare una sopravvivenza di feudalesimo e servitù della gleba nel mondo moderno, restando perciò una società rigida, teocratica, misconosciuta e profondamente povera. Certo, durante il periodo della “Rivoluzione Culturale” e il successivo predominio della “Banda dei Quattro” dei soprusi e delle violenze colpirono la zona, ma non di più di quanto avvenne nel resto della Repubblica Popolare. Questo non é mai stato negato o nascosto dal PCC, che fu proprio la fonte da cui ebbero origine i movimenti e i provvedimenti volti a contrastare e quindi proibire ogni genere di eccessi in tale senso.

Con la modernizzazione del Tibet, con l’affrancamento dei suoi abitanti dalla povertà e dal bisogno, risulta sempre più evidente che la Repubblica Popolare ha interesse alla sua crescita e al suo sviluppo armonioso, non dissimilmente da qualunque altra parte del paese. I seguaci delle interpretazioni “hollywoodiane”, i ‘fedeli’ di versioni apocrife e occidentalizzate di buddismo non dovrebbero avere diritto di giudizio su realtà e situazioni che o non conoscono affatto o osservano e interpretano da punti di vista falsati da pregiudiziali ideologiche. La Repubblica Popolare Cinese ha interesse a diffondere una corretta e realistica informazione sul Tibet, lasciando a demagoghi e mistificatori le loro mitologie e la loro propaganda.