IL SISTEMA DI REINCARNAZIONE DEI BUDDHA VIVENTI NELLA SCUOLA GELUG, Mirabile Tibet

IL SISTEMA DI REINCARNAZIONE DEI BUDDHA VIVENTI NELLA SCUOLA GELUG

Abbiamo già parlato in precedenza delle tesi filosofiche e religiose dietro al famoso sistema di reincarnazione dei Buddha viventi. Oggi proviamo invece ad approfondire dal punto di vista storico come questo “sistema” sia stato introdotto nella setta Gelug, o dei berretti gialli, la scuola buddhista più famosa in Tibet.

Le orgini

Il sistema di reincarnazione dei Buddha viventi fu introdotto per la prima volta da Dus-gsum-mkhyen-pa (1110-1193), il fondatore della setta Karma Gagyu ed il lama che Kubilai Khan insignì della prestigiosa “corona nera” (uno dei simboli del potere buddhista). Dieci anni dopo la sua morte, i lama ritennero di aver trovato in Karma Pakshi (1204-1283) la reincarnazione dell’imminente fondatore della scuola Karma Gagyu. L’ascesa nel clero buddhista di Karma Pashi fi repentina. Dopo essere stato “scelto” in una remota regine della Cina sud-occidentale, all’età di undici anni divenne Lama di Qoigyi e venne allevato come reincarnazione di un Buddha vivente. Nel 1240 il monaco prese in gestione come abate ed amministratore il monastero di Curpu, il centro religioso creato da Dus-gsum-mkhyen-pa.

Arriviamo alla scuola Gelug

Zongkapa Lobsang Zhaba (1357-1419) fu il fondatore della setta Gelug all’inizio del XV secolo. Nato a Tsong-kha (vicino alla valle del fiume Huangshui), dove oggi si trova il monastero di Tar, nel Qinghai, all’età di sette anni la sua famiglia lo mandò al Monastero di Yundain Gyamco sul Fiume Giallo. Qui divenne apprendista sotto l’eminente monaco Toinzhub Rinchin fino all’età di sedici anni.

Terminati gli studi, diede il proprio contributo alla diffusione del buddismo e scrisse libri da usare nella preghiera. Nel 1401, Zongkapa, insieme al suo maestro Rendawa Zhonnu Logros e Skyabsmchog-dpal-bzang, tenne una grande cerimonia buddista nel monastero di Razheng, uno dei più antichi monasteri della setta Gedan. I tre uomini di fefe credevano ardentemente che se i monaci si fossero sempre comportati in armonia con il verbo di àbuddha, la credibilità del buddhismo avrebbe attecchito nuovamente tra le masse, consolidandosi.

Il libro e gli studi: Si diffonde la setta Gelug

I dettagli più importanti della dissertazione dei tre studiosi riguardano le riflessioni sui diciassette principi del Sutra della Disciplina e le nuove regole monastiche che i lama tibetani dovevano seguire. Questa cerimonia fu tenuta dal Maestro Zongkapa nel 1403 e fu un passo importante verso la riforma del Buddismo. Dal 1403 al 1419, un gruppo di giovani promettenti provenienti da varie parti del Tibet si riunì intorno al Maestro Zongkapa che divenne la roccaforte dal dove diffondere la setta Gelug. Nel 1409, con l’aiuto di Dixi, il potente signore locale nell’area di Pagzhog, Zongkapa tenne il primo Gran Consiglio a Lhasa dove costruì il monastero di Gandain, il primo fondato dalla setta Gelug. Di conseguenza, sorse una nuova setta del buddismo tibetano e i monaci furono inviati a Xigaze, Kham e Amdo per costruire i rispettivi monasteri di Zhaibung, Sera e Tashilhungpo.

Un “insieme” di sette

La setta Gelug era formata anche da monasteri di altre sette religiose, inclusa la setta Gadam. L’Imperatore Yongle della Dinastia Ming concesse a Zongkapa il titolo di Gran Maestro Nazionale Buddista del Paradiso Occidentale, mentre l’Imperatore Xuande gli offrì il titolo di Maestro del Buddismo Daxi. Anche il sostegno politico ed economico della Corte e del Principe di Propagazione svolse un ruolo importante nella formazione e nel primo sviluppo della setta. Zongkapa era visto come l’incarnazione del Buddha della Saggezza, e dopo di lui nacquero sette Triba (“Abati”) di Gandain nell’area di Xigaze.

Un sistema ereditario

Veniamo quindi al nocciolo della questione. Come venne usato il sistema di reincarnazione dalla setta Gelug? Tutto è riconducibile all’eminente Triba Gabdaub il quale adottò un sistema simile, con i due maestri di Tantri Zhacang del Monastero di Gandain che servivano a turno come Triba di Gandain. Questo sistema ereditario assicurò che gli affari della setta Gelug fossero gestiti da un eminente monaco, che svolse un ruolo importante nel prevenire il potere interno e nel mantenere l’unità religiosa. Per rafforzare il suo potere unificante e coltivare la sua potente leadership, la Setta Gelug adottò gradualmente il sistema della Reincarnazione dei Buddha Viventi pur mantenendo quello di designare il Triba di Gandain. Il Sistema di Reincarnazione dei Buddha Viventi si basa principalmente sulle teorie dell’incarnazione, che sono popolari e ben conosciute dai discepoli.