TIBET, LA SFIDA DI COSTRUIRE UNA FERROVIA SUL TETTO DEL MONDO, Mirabile Tibet

TIBET, LA SFIDA DI COSTRUIRE UNA FERROVIA SUL TETTO DEL MONDO

  • by Redazione
  • |
  • 12 Ago 2022
  • |

Cime innevate, ghiacciai cristallini, costoni scoscesi, gole profonde, dense foreste, praterie sconfinate, laghi incontaminati e fiumi che si precipitano a valle creando pittoresche cascate…tutti questi panorami saranno attraversati e collegati tra loro dalla costruenda ferrovia, ma, tra le molte vedute pittoresche che abbiamo appena elencato, si nascondono rischi strutturali, pericoli ambientali e molti altri problemi da risolvere per i tecnici e gli ingegneri coinvolti nella realizzazioni dell’opera.

Il già citato You Yong, che ha un’esperienza trentennale nello studio dei pericoli montani, ha dichiarato che la ferrovia attraverserà la parte Est dell’Altopiano Qinghai-Tibet, un’area contraddistinta da numerosi rapidi cambiamenti di terreno; valicherà 21 cime a oltre 4000 metri d’altitudine e attraverserà 14 grandi città.

La regione interessata al suo transito si caratterizza per la presenza di pendici scoscese e profonde vallate. La linea, inoltre, attraverserà una zona altamente sismica come le Montagne Longmen e il bacino del Fiume Yarlung Zangbo.

NON SOLO ALTE QUOTE, ANCHE TERREMOTI

Altro elemento da tenere in considerazione, il pattern di attività sismica può risultare in violenti sommovimenti tellurici, come quello che n 2008 devastò la contea di Wenchuan nel Sichuan, distruggendo moltissime strade e generando valanghe, smottamenti e crolli in tutta l’area. You ricorda che i pericoli montani costituiscono una minaccia unica e particolare; le regioni toccate dalla ferrovia Sichuan-Tibet presentano un pattern di pericoli tra i più sviluppati, attivi, diversificati e frequenti dell’intera Cina.

Per esempio vi sono 399 siti indicati come “pericolosi” lungo il corso del fiume tibetano Parlung Zangbo, che rendono il suo bacino un vero ‘inferno’ per la sicurezza e la circolazione stradale: interruzioni, incidenti, rallentamenti e blocchi sono all’ordine del giorno al suo interno.

Valanghe, flussi di detriti, pericoli connessi alla caduta e allo scioglimento delle nevi, tutti questi fattori giocano un loro ruolo: le valanghe ad esempio si verificano con particolare frequenza nella zona alpida delle Gole dei Monti Hengduan e nel Tibet sudorientale. La sezione tibetana della linea potrebbe venire affetta dalla più grave, concentrata e frequente serie di scarichi alluvionali dell’intera Cina, la regione infatti ha circa 341 grandi e medi “valloni di flusso”.

Il Tibet sudoccidentale e il Sichuan occidentale sono ricchi di ghiacciai che nella stagione calda sono in grado di causare improvvise scariche di acqua e detriti, spiega Chen Xiaoqing, Vicedirettore dell’Istituto Pericoli Montani e Ambientali dell’Accademia Cinese delle Scienze. Nel luglio dell’88 una valanga d’acqua e detriti cancellò letteralmente un villaggio del Vallone di Midui nella contea tibetana di Bomi, bloccandone la principale via d’accesso per oltre sei mesi.

Un’altra enorme valanga di acqua e detriti generata dal Torrente Zhamu, sempre nella contea di Bomi il 9 aprile del 2000 distrusse tutti i ponti le strade e le vie di comunicazione costruite nei precedenti quarant’anni, causando danni materiali diretti per 300 milioni di Yan e indiretti per circa il triplo di quella cifra.

“Costruire una ferrovia in un ambiente tanto geologicamente delicato presenta particolari difficoltà scientifiche e tecnologiche e la prevenzione e il controllo dei pericoli montani sarà la chiave per superarle con successo”, dichiara You Yong.

IL PROGETTO NEL DETTAGLIO

D’altra parte un progetto costruttivo di questa magnitudine potrebbe aggravare i rischi di disastri montani e causare pericoli imprevisti. “Dobbiamo quindi impadronirci della più precisa conoscenza ottenibile in merito agli schemi distributivi di valanghe, flussi di detriti e altri pericoli montani e confrontarla con tutti gli aspetti del progetto per individuare possibili criticità, minimizzarle al massimo grado, eliminarle laddove possibile senza farci spaventare da considerazioni di costo o di rallentamento della costruzione”.

Fin dal 2014 l’Accademia Cinese delle Scienze ha iniziato a studiare e analizzare la questione delle attività e dei pericoli montani nella zona interessata dalla line conducendo esperimenti, identificandone la distribuzione e la frequenza e costruendo una enorme banca dati.L’analisi dei rischi ha dato ai ricercatori importanti ragguagli su come modificare il tragitto e come implementarvi le tecnologie più adatte per controllare valanghe, flussi di detriti e simili.

Il Governo cinese vorrebbe in seguito anche costruire un’arteria stradale tra Sichuan e Tibet, opera altrettanto grandiosa che la ferrovia, per la quale la mole di dati raccolti per il precedente progetto tornerà utilissima ancora una volta.Con queste due grandi vie di comunicazione l’integrazione del Tibet nel tessuto economico e sociale della Repubblica Popolare Cinese sarà una realtà prima della metà del secolo XXI.