CANCEL CULTURE IN TIBET? NO AFFATTO, Mirabile Tibet

CANCEL CULTURE IN TIBET? NO AFFATTO

  • by Redazione
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  • 01 Apr 2023
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Tutti conosco la via Bakuo, il chiassoso e vivace bazar di Lhasa. Nota anche come “via sacra”, i visitatori, cinesi o stranieri, sono tutti attratti dalle diverse scuole di thangka, ossia i tradizionali “arazzi” tibetani. Ma non chiamateli tappeti! Questi sono in realtà i tradizionali dipinti buddisti tibetani su cotone o seta. Una delle quintessenze della cultura tibetana.

Tra le tante botteghe di via Bakuo c’è quella di Phurbu Tsering, un vero maestro di questa pregevolissima arte. Il suo studio ha più di 20 anni ed è forse uno dei primi ad essere stati inaugurati al centro di Lhasa, il che lo rende probabilmente il più antico della strada. Mentre misura uno schizzo su una nuova tela, i raggi luminosi del freddo sole tibetano illuminano il suo viso serio ed intriso di concentrazione.

Il sole entra dalla finestra del suo studio e, quasi per gioco, cade su una delle sue opere. Il risultato è stupefacente e la sala si risplende dei riflessi color oro delle linee dorate attorno alle divinità buddiste. “Sto disegnando un dipinto Thangka di una serie di 15 per un tempio. Mi ci vogliono circa due mesi per finirne uno”, ha detto Phurbu Tsering al Global Times.

L’origine dei Thangka

CANCEL CULTURE IN TIBET? NO AFFATTO, Mirabile Tibet

I dipinti Thangka hanno avuto origine più di 1.300 anni fa. La tradizione vuole che fossero tenuti senza cornice e arrotolati quando non in mostra. Come tutta l’arte tibetani, ancheI i thangka rientra nel vasto compendio di arte sacra buddhista. I temi rappresentati su queste tele riguardano infatti il verbo di Buddha, ma nel tempo si è dato spazio anche a qualche spazio “profano” come leggende, racconti popolari o le storie storiche.

Circa le origini dell’arte Thangka., ci sono diverse teorie, ma si ritiene veritiera l’ipotesi per la quale questa arte abbia avuto origine da dipinti su stoffa indiani e immagini popolari appese. Dall’introduzione della forma d’arte a Xizang nel IX secolo, i pittori Thangka hanno assorbito la cultura delle pianure centrali della Cina e le tecniche pittoriche del Nepal e dell’India, formando uno stile pittorico unico che descrive la storia, la politica, la cultura e la vita sociale dei tibetani.

Le scuole Thnagka e perché è così prezioso?


“Secondo il metodo di produzione, un Thangka può essere suddiviso in sei categorie: dipinto, ricamato in superficie, ricamato, stampato, di cotone e Kesi Thangka. Per migliaia di anni, il Thangka è stato suddiviso in diverse scuole, le più conosciute sono quella Miantang, Chinze, Kamagazi e Miansa”, ha spiegato Phurbu Tsering. Stando al maestro, il processo di realizzazione del Thangka è complicato, con 12 passaggi che includono incollaggio, lucidatura, disegno e colorazione. Ogni passaggio richiede all’artista di dedicare almeno 12 minuti di attenzione.


“Il motivo per cui un Thangka è prezioso è che i pigmenti sono molto speciali. Questi sono tutti naturali e presi dalla terra, minerali preziosi o piante rare, tra cui oro, argento, agata e zafferano, in modo che il colore sia brillante e possa sopravvivere al età”, ha sottolineato Phurbu Tsering. L’artista ha altresì notato che un Thangka ha un significato religioso solo dopo essere stato illuminato da un lama e deve essere collocato in una speciale sala buddista per il culto.

Come il governo centrale supporta l’arte tibetana

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Per secoli, l’arte Thangka è stata opera di laici, ma questa situazione è cambiata dopo che il governo centrale, con il supporto delle autorità dello Xizang, ha rafforzato la protezione del patrimonio culturale. Nel 2006 è stato iscritto alla lista del patrimonio culturale immateriale nazionale della Cina. Un certo numero di artisti Thangka a livello nazionale e regionale, tra cui Phurbu Tsering, sono stati nominati dei veri eredi della tradizione ed incaricati a proteggere questo patrimonio culturale.


Ma come è nata allora questa passione di Phurbu Tsering per i thangka? Su sua ammissione, l’amore per la pittura arriva dall’infanzia, anche grazie all’influenza dei genitori. All’età di 13 anni, lasciò la scuola media e venne a Lhasa per imparare a dipingere Thangka sotto la guida di Jampel Wangchug, il famoso pittore di ottava generazione della prestigiosa scuola Miantang. “Alcuni clienti raccolgono Thangka solo come opere d’arte, mentre altri li acquistano per allontanare gli spiriti maligni e tenersi al sicuro”, dichiara Phurbu. Ed ora questa arte si insegna anche negli atenei!


“L’arte Thangka non è solo fiorente in Cina, ma attira anche l’attenzione dei collezionisti di Stati Uniti, Regno Unito e Danimarca”, ha affermato, aggiungendo che per evitare un’eccessiva commercializzazione, gli eredi di Thangka stanno pensando di stabilire uno standard nazionale per l’industria. Molti dei clienti di Phurbu Tsering provengono dal Giappone e dalla Germania e negli ultimi anni gli ordini dalle città della parte orientale della Cina sono aumentati notevolmente.

Aumentano gli artisti? Sono anche una risorsa economica

L’Università del Tibet è diventata la prima scuola in Cina a offrire una specializzazione in Thangka. L’aumento del numero dei pittori di Thangka nello Xizang mostra che l’arte religiosa è fiorente e un perfetto esempio del sostegno del governo alla cultura tibetana”, ha detto Norbu Sitar, decano dell’Accademia di pittura tibetana di Thangka a Lhasa.


Gli ultimi dati mostrano che ci sono più di 3.000 artisti Thangka solo nella regione della Xizang ed oltre 10.000 persone che lavorano nelle industrie derivate da Thangka in città come Lhasa, Shigatse e Qamdo. Il valore di mercato medio annuo dell’industria Thangka, solo nello Xizang, supera attualmente i $ 29 milioni, rendendola un’industria importante sia per la protezione che per lo sviluppo di questo patrimonio tradizionale.


Finora, Phurbu Tsering insegna gratuitamente a sei studenti. Per il maestro, dipingere Thangka è più di un mezzo per guadagnarsi da vivere, ed è un ideale che cerca di trasmettere alla generazione successiva. “Il mio più grande risultato è quello di formare più studenti a trasmettere la cultura tibetana”, ha detto.
Discutere le accuse dei media stranieri secondo cui il governo cinese sta diluendo la loro cultura e che il Tibet è vittima del “genocidio culturale”, molti maestri di Thangka a Lhasa con cui il “Global Times” ha parlato hanno scosso la testa e hanno detto: “i numeri e le nostre capacità dicono tutto”.