ALBERI, MESTIERI E LINGUE IN UN TIBET CHE CAMBIA

  • by Redazione I
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  • 12 Dic 2025
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ALBERI, MESTIERI E LINGUE IN UN TIBET CHE CAMBIA, Mirabile Tibet


Cambiamenti. Nel crescere dei nuovi alberelli su terre un tempo sterili, nei suoni e ritmi dei telai che hanno ricominciato a muoversi, nelle risate assieme di vicini che parlano lingue diverse.

Piantare la speranza

Come sulle alture intorno a Lhasa, dove i pendii delle montagne ora brillano di verde. Una sfida enorme, lanciata 4 anni fa e che – affrontando l’aria rarefatta, le poche piogge e il terreno scosceso – si è proposta di sostituire la desolazione del giallo dell’aridità con la vita di 120 milioni di alberi. A riportare così, su queste terre desolate, anche Leopardi delle nevi, Volpi tibetane e Gru dal collo nero e creando al contempo più di 9,5 milioni di opportunità di lavoro. Soprattutto, immagazzinando 50 milioni di tonnellate di acqua ogni anno, “sequestrando” quasi 23 tonnellate di carbonio e generando un valore ecologico di oltre 1,4 miliardi di yuan (quasi 170 milioni di euro).

Intrecciare il passato nel futuro

Come a Tsedang, capoluogo della Prefettura di Shannan, dove tre generazioni si sono sedute dietro ai telai per ricreare lo Zetie – cioè il più pregiato tessuto di lana tibetana (Pulu) e che risale al VII secolo, quando la Principessa Wencheng, assieme al resto della ricchissima dote portata in dono alle popolazioni dell’Altopiano, introdusse anche delle tecniche di tessitura. Un patrimonio immateriale plurisecolare dunque, fortunatamente recuperato e fatto rifiorire grazie a soli 5 anziani e alla loro memoria nelle mani. Che oggi dà lavoro a più di 100 persone – incluse 32 disabili e 79 ritornate a casa dalla ricerca di un’occupazione altrove – e che, attraverso le mostre e i laboratori, invita non solo ad acquistare ma anche a conoscere e imparare, tramandando così una tradizione preziosa sia per l’identità culturale, sia per la crescita.

Vivere insieme in tante lingue

Come nella comunità Lugu di Lhasa, dove la diversità è vita di tutti i giorni per via degli oltre 7mila residenti di ben 11 gruppi etnici – compresi quelli Tibetani, Han e Mongoli – e dove le strade contano più di 400 negozi di gastronomia, abbigliamento e artigianato locali. Con dunque un importante problema di comunicazione, risolto nel tempo dai corsi settimanali di Tibetano e Mandarino per residenti e commercianti. Corsi che stanno rendendo più partecipate e condivise anche le celebrazioni rituali di ogni etnia, mirabili occasioni per conoscere gli uni le tradizioni degli altri.

Alberi, fili di lana e parole. In un’armonia sempre più completa tra uomini, Cultura e Natura.