ALLA SCOPERTA DEL BILIARDO TIBETANO

  • by Redazione I
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  • 20 Lug 2025
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ALLA SCOPERTA DEL BILIARDO TIBETANO, Mirabile Tibet


Apparso in un piccolo e antico regno dell’Asia meridionale a sud dell’Himalaya e introdotto 150 anni fa anche sull’Altopiano tibetano, il gioco del biliardo ha visto qui un’evoluzione propria – dando origine a una versione dalle caratteristiche uniche: il Gyiren, simile al biliardo inglese (snooker) ma senza l’uso della stecca. Nel quale sono le dita a spingere una palla “battente” per colpire le altre 18 (9 bianche e 9 nere più una rossa, “do-marpo”, che può essere colpita solo dopo che almeno una delle altre è stata segnata) e farle entrare nei quattro fori con altrettante tasche di un tavolo con i bordi in betulla.

Inizialmente un passatempo per i gentiluomini delle classi agiate, il biliardo è diventato sempre più popolare – fino a essere incluso negli incontri di sport tradizionali e vedere la nascita a Lhasa di un’Associazione dedicata. Il cui presidente, lui stesso giocatore di tutte e tre le varianti (locale, snooker inglese e pool americano, nella foto), oggi racconta: “Nel corso degli anni, abbiamo lavorato per promuovere il biliardo tibetano – che non è solo uno sport tradizionale ma anche un modo per le persone e soprattutto per i giovani, in un mondo saturo di dispositivi elettronici, di riscoprire il puro piacere del gioco manuale e dell’interazione reale: trovare l’angolazione giusta, concentrarsi sul bersaglio e regolare la forza del tiro… l’intero processo richiede sia una buona coordinazione tra l’osservazione e il movimento delle mani, sia un pensiero tattico.”

Infatti, che si tratti di passare il tempo libero e divertirsi o di partecipare a una competizione, questo gioco combina la saggezza locale dell’equilibrio tra mente e corpo all’etica competitiva – incarnando così sia il patrimonio tradizionale tibetano, sia le caratteristiche degli sport moderni. Tant’è che, a inizio anno, Lhasa ha ospitato uno Snooker Open al quale hanno partecipato 36 giocatori divise in squadre di professionisti e dilettanti: un inizio promettente per una Regione che oggi conta 400 club (dei quali più di 100 solo a Lhasa) e circa 5mila persone coinvolte nelle attività correlate. Senza dimenticare gli appassionati, persino tra i pastori e gli allevatori tibetani, che amano però giocare all’aperto.

Aspettiamoci dunque più gare e più successi: sull’Altopiano, dei giovani campioni stanno crescendo.