FUOCO E NIRVANA’: UNO SGUARDO DA VICINO AL “JINSEK” TIBETANO, Mirabile Tibet

FUOCO E NIRVANA’: UNO SGUARDO DA VICINO AL “JINSEK” TIBETANO

  • by Redazione
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  • 10 Nov 2022
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Da sempre, il fuoco viene considerato nelle varie tradizioni un elemento sacro. La scoperta del fuoco è stato un momento cruciale nell’evoluzione della specie umana.  Non è quindi un caso che molti miti sono nati parlando di leggende e storie narranti la scoperta del fuoco. Famoso in occidente è il mito greco di Prometeo, che ruba il Fuoco agli Dei per portarlo agli esseri umani. Analogamente in Congo troviamo il mito del Ragno Anansi che ruba il fuoco per donarlo agli umani.

IL FUOCO IN ASIA

FUOCO E NIRVANA’: UNO SGUARDO DA VICINO AL “JINSEK” TIBETANO, Mirabile Tibet

Insomma, ogni cultura ha sviluppato una propria mitologia sul potere del fuoco e riconosce delle divinità ad esso associate. In Cina ad esempio il Dio del Fuoco si chiama Zhurong. Nella tradizione indiana, a cui il Buddhismo Tibetano è storicamente molto connesso, a rappresentare il Dio del Fuoco è Agni ed è la divinità centrale del sacrificio vedico, in cui venivano gettate delle offerte nel Fuoco sacro. Agni aveva così la funzione di portare l’energia delle offerte sacrificali alle Divinità, ristabilendo l’ordine del Cosmo. 

La “puja” del fuoco costituiva la principale pratica rituale dell’Induismo più antico, ma pur avendo ormai una funzione secondaria ha una certa importanza anche in quello moderno.

DALL’INDUISMO AL BUDDHISMO

FUOCO E NIRVANA’: UNO SGUARDO DA VICINO AL “JINSEK” TIBETANO, Mirabile Tibet

Questo rito è stato acquisito anche dal Buddhismo Tantrico, e viene chiamato dai tibetani con il termine “Jinsek”. Il culto del fuoco non è però stato inventato dagli indiani, essendo la principale modalità di venerazione dell’antico popolo indoeuropeo, che infatti oltre all’India è proseguito anche nello Zoroastrismo iraniano. Più in generale, si potrebbe dire che esso rappresentava forse la principale modalità di culto di tutto il Centrasia. 

Il fuoco infatti è tra gli elementi è quello che più si avvicina ad un concetto ideale di Divinità. Esso è inavvicinabile, distruggendo tutto ciò che incontra; ma alla distanza giusta non solo riscalda e quindi favorisce la vita, ma dona anche luce, e la luce è da sempre considerata una importante rappresentazione del divino. Inoltre, non si dimentichi la funzione trasmutatoria del fuoco, che è a fondamento della pratica dell’Alchimia, e che ha avuto molta importanza sia in India (rasayana) che in Cina (waidan).

IL FUOCO UN CANALE TRA I MONDI

Il fuoco è considerato un tramite tra il nostro mondo ed i mondi spirituali, ciò che viene bruciato sparisce da questo mondo e quindi si immagina che finisca nell’altro; da qui i sacrifici al fuoco con lo scopo di portare l’energia di ciò che si offre alle Divinità, o in qualche caso a degli spiriti di altra natura. 

Anche nella religione popolare cinese, ad esempio, si bruciano offerte per i propri antenati, pensando che ciò che viene bruciato finirà nel loro mondo. Vengono addirittura bruciate delle banconote finte pensando che in questo modo i propri Antenati potranno beneficiare di denaro realmente utilizzabile in quel mondo.  

Rimanendo sempre in Cina, la minoranza etnica degli Axi, le cui credenze sono essenzialmente animiste, il fuoco assume per loro una importanza fondamentale. creato da una Divinità di nome Mudeng, si ritiene che sia stato lui ad aver dato calore e felicità al proprio popolo dopo un periodo mitico di grande durezza, buio e freddo. Ragion per cui ogni anno si celebra un festival in onore del fuoco il giorno in cui si pensa che Mudeng lo abbia creato, ovvero il terzo giorno del secondo mese secondo il calendario lunare cinese (più o meno attorno a metà Marzo).

ED IN TIBET? IL FUOCO UN ELEMENTO SOLO PER I LAMA

FUOCO E NIRVANA’: UNO SGUARDO DA VICINO AL “JINSEK” TIBETANO, Mirabile Tibet

Tornando al Tibet, a parte l’offerta di lampade ad olio o a burro di yak, che vengono fatte da tutti i devoti, il vero e proprio rito del fuoco viene invece fatto solo dai praticanti avanzati o dai Lama. Stiamo parlando del jinsek

Nello specifico jinsek, ossia la puja del fuoco, non è tanto diffuso nella tradizione tibetana quanto nell’induismo. Di solito, nel Buddhismo Tibetano odierno, viene praticato quasi esclusivamente alla fine dei ritiri in cui è avvenuta l’accumulazione di un mantra di una Divinità, pensando così di sigillare dentro di sé i risultati ottenuti durante il ritiro e purificare eventuali errori o omissione commesse. 

IL “JINSEK” VISTO DA VICINO

Il fulcro del jinsek è semplicemente l’atto di gettare delle offerte nel fuoco recitando dei mantra. In base alla Divinità verso la quale il rito è dedicato, l’intenzione ed il tipo di offerte, i jinsek vengono classificati in quatto tipologie: 

  1. Jinsek di pacificazione (shyiwé jinsek): lo scopo è essenzialmente di guarigione. Dedicato a Divinità pacifiche (come Avalokiteshvara, Amithaba, etc), serve a pacificare negatività, malattie, epidemie ed espandere benedizioni e consapevolezza
  2. Jinsek di accrescimento (gyaybé jinsek): il suo scopo è l’accumulo e l’arricchimento, ed è dedicato a Divinità di ricchezza come Dzambhala o Ratnasambhava
  3. Jinsek di magnetizzazione (wang-gi jinsek): lo scopo è attirare a sé cose, persone o circostanze positive e favorevoli per la pratica spirituale. E’ dedicato a Divinità di dominazione e magnetizzazione come Kurukulla
  4. Jinsek di distruzione (drakpo jinsek): è il più controverso tra tutti, in quanto il suo scopo, oltre a quello esorcistico, è diretto alla distruzione dei nemici. E’ dedicato a Divinità irate come Mahakala o Palden Lhamo. 

In base all’energia delle offerte che vengono sacrificate nel fuoco si ritiene che gli effetti che si ottengano siano diversi; in altri termini le offerte non si equivalgono. Ad esempio: 

  1. Semi di senape bianchi servono per lavare le negatività e allontanare gli ostacoli
  2. Semi di senape gialli per allontanare gli spiriti negativi
  3. Olio o riso bianco per aumentare la prosperità e la buona fortuna
  4. Fiori bianchi, grano saraceno bianco o erbe medicinali per la buona salute
  5. Erba dhurva per la longevità
  6. Cibo per non esserne mai sprovvisti
  7. Tessuti per non essere mai sprovvisti di vestiario
  8. Orzo o fagioli bianchi per aumentare il proprio potere
  9. Erba Kusha per allontanare ogni negatività
  10. 10-Frutti di Bilva per la realizzazione dei propri desideri