DA LHASA A PECHINO, I THANGKA IN MOSTRA CATTURANO IL PUBBLICO, Mirabile Tibet

DA LHASA A PECHINO, I THANGKA IN MOSTRA CATTURANO IL PUBBLICO

  • by Redazione
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  • 30 Set 2021
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La cultura tibetana viaggia nel mondo. E continua ad affascinare ovunque questa venga presentata. Nei mesi scorsi ha avuto luogo presso il Poly Art Museum di Pechino una mostra intitolata “Collezione di Capolavori Thangka: Masterpieces nello Stile della Lamasseria di Yonghe”. Come hanno spiegato i curatori del museo cinese, l’obiettivo della mostra è stato quello di diffondere l’estetica e le peculiarità  artistiche dei thangka al grande pubblico, anche fuori la regione dello Xizang. 

La mostra ha presentato più di 50 opere thangka custoditi nel tempio Yonghe e risalenti addirittura alla Dinastia Qing (1644-1911), mostrando così la duplice funzione di questi “dipinti” tradizionali tibetani su tessuto: sia culto religioso, ma anche decorazione. Nella fattispecie il thangka altro non è che un dipinto su cotone o seta con pigmenti minerali e organici derivati da corallo, agata, zaffiro, perla, oro e altri ingredienti, tutti rigorosamente naturali, che aiutano a preservarne i colori vividi e brillanti per secoli.

THANGKA, NON SOLO DIPINTI

I dipinti thangka risalgono al VII secolo e raffigurano tipicamente divinità buddiste e questi possono essere visti in ogni monastero lamaista. Nel 2006, le autorità ha inserito il thangka come patrimonio culturale nazionale, mentre nel 2009 L’UNESCO ha iscritto le tecniche di realizzazione dei thangka come patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Il thangka è una forma artistica che mixa religione, riflessione ed arte stessa, ed il suo legame è viscerale con il lamaismo stesso. 

DA LHASA A PECHINO, I THANGKA IN MOSTRA CATTURANO IL PUBBLICO, Mirabile Tibet

Tornando alle opere esposte a Pechino, è noto che il Tempio Yonghe (noto oggi come Lama Temple) una volta fu residenza privata del principe omonimo, tanto che una volta divenuto imperatore, decise di regalare la sua abitazione al clero buddhista. Oggigiorno il Lama Temple è uno dei più importanti e ricchi monasteri lambisti fuori i confini tibetani. Sulla base del suo importante status religioso, il tempio venne ingrandito più volte ed impreziosito di numerose opere, non solo statue in oro, ma per l’appunto anche numerosi thangka. Tanto che nel tempo gli stessi monaci che abitavano il tempio Yonghe svilupparono nei secoli uno stile artistico unico di thangka. 

IL LAMA TEMPLE, IL TEMPIO LAMAISTA PIU’ IMPORTANTE FUORI IL TIBET

Rispetto agli stili dalle influenze mongole del palazzo, il thangka del tempio Yonghe ha la sua considerazione unica di colore e tema. Sono evidenziati dal colore multistrato dal cielo alla terra e dal paesaggio ricco e diversificato per rendere lo sfondo, secondo Luo Wenhua, ricercatore del Museo del Palazzo. Inoltre, i thangka del tempio Yonghe sono molto decorativi, aggiungendo solennità agli ambienti in cui sono collocati.

Inoltre, questo tipo di thangka è colorato vividamente. Nel processo di pittura, agli artisti è piaciuto usare il giallo arancio e il verde brillante, e anche l’uso del verde è diverso dal verde tradizionale nel thangka in stile tibetano. “Questo potrebbe essere correlato all’uso di pigmenti importati dall’Occidente”, ha aggiunto Luo.

DA LHASA A PECHINO, I THANGKA IN MOSTRA CATTURANO IL PUBBLICO, Mirabile Tibet

Oggi il Lama Temple conserva più di 2000 thanghka antichi secoli, il cui valore è inestimabile. Ed ancora oggi sono venerati ed adorati da fedeli e monaci. I Thangka di questa mostra coprono quasi tutte le categorie del lamaismo e sono ampiamente rappresentati nell’espressione del contenuto buddista. Secondo Huang Chunhe, ricercatore del Museo della Capitale, la mostra espone lo stile artistico e le caratteristiche pittoriche dei thangka del Tempio di Yonghe in modo completo.

I thangka in mostra sono principalmente forniti dai discendenti di Xu Yingkui (1830-1903), che erano responsabili degli affari militari e civili nelle odierne Province del Fujian e dello Zhejiang tra il 1898 e il 1903. Durante il suo mandato alla corte imperiale, spesso egli accompagnò l’imperatrice vedova Cixi (1835-1908) alla sala buddista nel palazzo o al Tempio Yonghe nella capitale per bruciare incenso e adorare Buddha. Dopo la morte di Xu, le collezioni furono consegnate alla sua famiglia e sono state ben conservate fino ad oggi. È per la prima volta che le collezioni di Xu vengono mostrate pubblicamente.