HIMALAYA, AUMENTANO LE VALANGHE. GLI ESPERTI: “FERMIAMO IL SURRISCALDAMENTO”, Mirabile Tibet

HIMALAYA, AUMENTANO LE VALANGHE. GLI ESPERTI: “FERMIAMO IL SURRISCALDAMENTO”

  • by Redazione
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  • 23 Nov 2021
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La scorsa settimana una massiccia valanga si è verificata in Nepal, nel distretto di Mustang. La massa di neve e terra è precipitata verso i villaggi Kobang e Naurikot. Secondo gli esperti il fenomeno è stato causato dalle continue giornate di sole che a sua volta hanno causato lo scioglimento troppo rapido della neve caduta ad inizio novembre. Un evento non nuovo, ma troppe le anormalità. In primis, come suggeriscono i meteorologi, le abbondanti nevicante delle settimane scorse che, partendo dalla catena dell’Himalaya, hanno imbiancato persino la città di Pechino.

Un freddo e gelo tali che raramente avviene ad inizio novembre. Specialmente nel versante nepalese, considerato da sempre il più “mite”. A detta delle autorità nepalesi la valanga potrebbe trattarsi di una delle più grandi viste nel paese. Gli abitanti dei villaggi non ne ricordano una eguale. Decine e decine sono gli yak che risultano dispersi. I danni materiali sono enormi, un evento purtroppo riconducibile nuovamente agli effetti del cambiamento climatico che da anni sta influenzando il clima anche lungo le catene montuose dell’Himalaya.

QUI SI TROVA IL 15% DELLE RISERVE IDRICHE MONDIALI

Forse non tutti sanno che, secondo gli scienziati, esiste un Terzo Polo, ossia le alte montagne dell’altopiano tibatano. Qua si trova infatti i una vasta calotta di ghiaccio considerata dagli scienziati il terzo polo della terra perché contiene la maggior quantità di neve e ghiaccio dopo l’Artico e l’Antartico (circa il 15% del totale globale) ed i fiumi alimentano miliardi di persone tra Vietnam, Cina ed India, ragione per la quale il Tibet è chiamato l’“Acquedotto dell’Asia”.Il problema è che ora si sta sciogliendo a causa dei cambiamenti climatici.

HIMALAYA, AUMENTANO LE VALANGHE. GLI ESPERTI: “FERMIAMO IL SURRISCALDAMENTO”, Mirabile Tibet

Tutta la catena dell’Himalaya, da qualsiasi versante ci affacciamo, sta risentendo pesantemente dei cambiamenti climatici. E gli scienziati cinesi sono stati i primi in assoluto a lanciare l’allarme ed accendere l’interesse della comunità scientifica internazionale sulla questione dello scioglimento dei ghiacciai himalayani.  Uno dei motivi della rapida perdita di ghiaccio è che questo altopiano, come gli altri due poli, si sta riscaldando a una velocità fino a tre volte superiore alla media globale, di 0,3 ° C per decennio ed un quarto del suo ghiaccio è stato perso a partire dal 1970. Negli ultimi anni Pechino, oltre che ridurre drasticamente le emissioni, ha varato una serie di norme atte a prevenire sia la salute dei fiumi che quella dei ghiacciai. Ragion per cui, il versante cinese sembra godere di una salute migliore. Il pericolo maggiore viene infatti dal versante indiano.

LA CINA CORRE AI RIPARI, DALL’INDIA I PRINCIPALI PROBLEMI

Oltre alle emissioni di CO2, a generare questa situazione c’è anche il fatto che, sulla superficie dei ghiacciai, vi è carbonio nero. L’inquinamento atmosferico della pianura indo-gangetiche, una delle regioni più inquinate del mondo, deposita questa polvere nera sui ghiacciai, oscurandone la superficie e accelerando lo scioglimento.

Joseph Shea, un glaciologo dell’University of Northern British Columbia, definisce la perdita “deprimente e che induce alla paura. Cambia la natura delle montagne in un modo molto visibile e profondo”, senza contare che  C’è anche una carenza di ricerche rispetto agli altri poli e i dati idrologici esistenti sono gelosamente custoditi dal governo indiano, al contrario, il governo cinese non solo ha messo a disposizione le sue ricerche, ma è fortemente attivo nel dialogo scientifico internazionale a tale proposito.

HIMALAYA, AUMENTANO LE VALANGHE. GLI ESPERTI: “FERMIAMO IL SURRISCALDAMENTO”, Mirabile Tibet

Vi sono tuttavia, anche altri problemi di natura logistica. In primis l’ altopiano tibetano è un luogo vasto e poco pratico in cui lavorare e dunque le misurazioni sono più difficili da ottenere, senza contare che molte delle montagne sono ritenute sacre dalla popolazione locale e anche la sola scalata per fini scientifici è fortemente osteggiato. Di fronte a questi problemi, i satelliti si sono rivelati preziosi, consentendo agli scienziati di osservare il restringimento glaciale in tempo reale.

Quest’estate, i ricercatori della Columbia University hanno anche usato immagini spia-satellitari della guerra fredda per dimostrare che la perdita di ghiaccio del terzo polo è accelerata nel corso di questo secolo. E, secondo gli studi, i ghiacciai nella regione stanno attualmente perdendo circa mezzo metro verticale di ghiaccio all’anno a causa del riscaldamento globale antropogenico.

Lo scioglimento dei ghiacci in questa zona è particolarmente pericoloso, molto più che nell’Artico e nell’Antartico scarsamente popolati. Si vengono a creare infatti alluvioni, frane e interi villaggi vengono spazzati via da eventi sempre più frequenti nonostante i sistemi di monitoraggio e salvataggio siano migliorati.